Un’icona del calcio internazionale ha riconosciuto che la chiave del successo è nell’essere una persona corretta. A colloquio con ZENIT, a margine dell’udienza concessa da papa Francesco ai giocatori che hanno disputato l’Incontro Interreligioso per la Pace presso lo Stadio Olimpico di Roma, Gianluigi Buffon ha affermato che per essere un vincente, “oltre alle qualità tecniche, occorrono carattere e qualità umane”.
“È necessario essere un buon professionista, ma è altrettanto necessario essere una brava persona. Intendo dire che è importante avere una certa forza e molte altre qualità”, ha detto il portiere e capitano della Juventus e della nazionale italiana.
Con il suo record di 142 presenze in nazionale, Buffon è unanimemente considerato uno dei migliori portieri di ogni tempo. Per otto volte è stato proclamato miglior portiere della Serie A. Una leggenda del calcio come Pelé lo ha definito uno dei migliori 125 calciatori viventi a livello mondiale.
Buffon ha definito il suo incontro con il Papa come “un grande piacere” e qualcosa di “molto più di un gesto. È stato qualcosa di più grande”.
Il 36enne calciatore ha dichiarato a ZENIT che la fede è personale e che dovrebbe essere rispettata da tutti.
Interrogato sull’importanza del match di ieri, in particolare in merito alla pace, Buffon ha affermato che un evento del genere dà ai giocatori – lui compreso – l’opportunità di “cercare di migliorare questo mondo”, oltre che di “smuovere le coscienze”.
“Per noi è un piacere – ha aggiunto -. Credo che in questo mondo siamo degli strumenti e che ognuno di noi può lasciare un messaggio”, che dovrebbe essere positivo, ha sottolineato, sebbene talvolta non lo sia. “Speriamo di dimostrare il valore di questa chiamata”, ha detto Buffon.
Finalizzata a unire i tifosi e i giocatori di ogni angolo del mondo e di tutte le fedi a sostegno della pace nel mondo, la Partita Interreligiosa per la Pace ha visto scendere in campo calciatori del presente e del passato a rappresentanza delle diverse culture e religioni: buddisti, cristiani (cattolici e protestanti), ebrei, indù, musulmani e shintoisti.
I proventi dell’incontro andranno a “Scholas Occurentes”, un istituto educativo che promuove l’integrazione sociale e al P.U.P.I., una associazione no-profit finalizzata all’adozione a distanza, che aiuta giovani bisognosi.
Nella partita, preceduta da una performance musicale della pop star Martina Stoessel (interprete della celebre telenovela argentina Violetta) e da un videomessaggio di papa Francesco in spagnolo, con sottotitoli in italiano, i giocatori sono scesi in campo con le maglie dello Scholas e del P.U.P.I. Pur avendo segnato per primo lo Scholas, l’incontro è stato vinto dal P.U.P.I. con il punteggio finale di 6-3.