A seguito delle rivelazioni di un quotidiano italiano, secondo il quale Totò Riina, colloquiando con un altro detenuto in carcere, avrebbe auspicato l’assassinio di don Luigi Ciotti, la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha espresso un messaggio di solidarietà nei confronti del fondatore di Libera.
Secondo l’ex boss di Cosa Nostra, don Ciotti avrebbe dovuto fare la stessa fine di don Pino Puglisi, il sacerdote assassinato dalla mafia nel 1993, per il quale è attualmente in corso il processo di beatificazione. “Ciotti, Ciotti, putissimo pure ammazzarlo”, avrebbe detto Riina circa un anno fa.
Ricordando l’“azione coraggiosa e intelligente” che don Luigi Ciotti ha da molti anni intrapreso contro varie forme di “degrado” e di “disagio sociale”, dalla “lotta alla criminalità organizzata” fino alla “cura da varie forme di dipendenza”, come il “gioco” o l’“usura”, la presidenza della CEI ha anche sottolineato che “grazie alla crescente partecipazione di tanti uomini e donne di buona volontà l’illegalità non è stata solo una questione da esibire, ma un impegno da provare”.
Nel comunicato della presidenza della CEI viene inoltre ricordato come in tutti questi anni, la Chiesa italiana non abbia mai mancato di “far sentire la sua voce per educare alla legalità”, confermando così “la sua vicinanza e la sua stima per don Luigi in un momento in cui viene fatto oggetto di gratuite intimidazioni e rinnova l’augurio che - sul suo esempio - si trasformino luoghi e situazioni di violenza e di morte in contesti ed azioni di vita nuova e di speranza”.
Per usare un espressione di papa Francesco, la Chiesa “interferisce” e denuncia “senza remore l’incompatibilità tra mafie e Vangelo”: anche una denuncia del genere – se è “seria, attenta, documentata” – è “annuncio di salvezza. Anche a costo della vita”, dichiara ancora la presidenza della CEI.
All’esempio di sacerdoti martiri della criminalità organizzata, come don Puglisi, in Sicilia, o don Giuseppe Diana, in Campania, si aggiunge l’impegno di “tanti vescovi e preti che, per lo più nell’anonimato, continuano a lavorare per una società più umana, secondo il Vangelo di Gesù Cristo”, conclude poi la nota della CEI.
Messaggi di solidarietà sono giunti a don Ciotti dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e dal presidente del Senato, Pietro Grasso.
Anche il presidente dell’UNITALSI, Salvatore Pagliuca, ha espresso vicinanza al fondatore di Libera, ricordando in particolare quando in una delle sue partecipazioni al pellegrinaggio Nazionale a Lourdes, don Ciotti “portò l’esempio di don Bosco col quale invitava i ragazzi a essere buoni cristiani e onesti cittadini per saldare la terra al cielo”.
Pagliuca ha esteso la propria vicinanza a “tutte le comunità che al malaffare rispondono con l’impegno caritatevole e sociale per il bene comune, senza mai scivolare nell’indifferenza e nell’immobilismo per interesse”.