Un messaggero per preparare la via

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

La profezia di Malachìa indica nel profeta venturo un uomo di riconciliazione e di speranza, capace di ricondurre i figli verso i padri. La descrizione che egli ne fa si adatta perfettamente a Giovanni Battista. Il suo ministero profetico è fatto di conversione e purificazione e attinge a piene mani alle parole di speranza e di gioia che vengono dalla Parola di Dio. Così, il racconto della sua nascita è uno straordinario messaggio di speranza per tutti: per Elisabetta, la sterile che ha partorito, e per Zaccarìa, il cui labbro muto si apre ad annunciare al mondo il compimento delle promesse. 

Meditazione

La bocca di Zaccarìa che si apre per proclamare il nome di Giovanni è come lo schiudersi del cuore del mondo alla luce nuova di Cristo che viene. Il grembo sterile di Elisabetta e la bocca muta di Zaccarìa rappresentano l’incapacità dell’uomo di dare la vita e la gioia, di esprimere la lode e di offrire degnamente la preghiera. Il nome stesso di Giovanni, “Dio è grazia e misericordia”, è come un soffio di aria pura che viene a ridonare speranza al mondo invecchiato e triste. Dio viene a salvare il suo popolo e il profeta Giovanni sorge prima di Lui per prepararlo all’incontro, per rischiarare e consolare. Il timore che prende tutti coloro che conoscono gli avvenimenti della nascita di Giovanni rappresenta l’effetto dell’esperienza di Dio che l’evento manifesta. Dio si fa riconoscere come salvezza e speranza ma svela anche le sue vie misteriose e imprevedibili. In quella regione montuosa di Giudea, lontano dalla città, lontano dalla ricchezza dei potenti chiusi nei loro palazzi, tra i semplici e i poveri che attendono umilmente la salvezza, il Signore sceglie il suo profeta e lo invia, messaggero di grazia e di conversione. Come canta il Salmo (Sal 24[25]) «Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà per chi custodisce la sua alleanza e i suoi precetti», tutto concorre al bene di chi è fedele all’alleanza e con cuore puro aspetta dal Signore la redenzione. Ancora una volta, i poveri del Signore vengono innalzati accanto a Lui mentre i superbi rimangono lontani, con il cuore confuso, con i loro progetti dispersi dal soffio di Dio. Giovanni sarà inviato a riconciliare padri e figli, ovvero a legare le attese dei padri con il compimento operato da Cristo, egli sarà precursore e punto di congiunzione, profeta e testimone. 

Preghiera

Signore, fa’ che il mio cuore non viva la sterilità del peccato e dell’indifferenza, e le mie labbra non rimangano serrate dalla paura di testimoniare la mia fede, ma sappia divenire un autentico testimone della speranza e m’impegni ad annunciare con coraggio al mondo la mia fede. 

Agire

Non cederò alla tristezza e al pessimismo del mondo ma lo contrasterò attraverso il mio impegno positivo a favore della solidarietà e della speranza per i più poveri. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Marco Frisina, presidente della Commissione Diocesana di Roma per l’Arte Sacra e i Beni Culturalitratta dal mensile “Messa Meditazione”per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it 

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ZENIT Staff

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