Il deserto che fiorisce

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Le profezie di Isaìa descrivono il ritorno dei “riscattati del Signore” attraverso una strada aperta nel deserto, una “via santa” percorsa dai poveri che Dio ha salvato e redento dalla loro schiavitù e dalla loro miseria. In questa stessa direzione va il ministero profetico di Giovanni Battista nel deserto, il quale, dal carcere, fa chiedere a Gesù la conferma della sua missione. La risposta di Gesù mostra gli effetti delle sue sofferenze che sono state lo strumento con cui Dio ha preparato la via della redenzione, la vita stessa di Giovanni è l’attuazione della profezia.  

Meditazione

Il rapporto di Gesù con Giovanni Battista, il suo profeta, è un rapporto allo stesso tempo strettissimo e apparentemente distaccato. Tra i due c’è un’intesa misteriosa che non ha bisogno di tante parole: essi si comprendono immediatamente, con un gesto, una parola. Ciò che li unisce è qualcosa di molto più profondo di qualunque cosa: è l’esperienza della Parola di Dio che salva e che si rivela nella propria vita. Giovanni è vissuto tutta la vita proteso a realizzare la Parola di Dio e ora si trova davanti a Gesù, il Verbo incarnato che gli si rivela venendo a lui non soltanto interiormente, nella preghiera nel deserto, ma in un incontro personale e diretto, come un amico che viene a condividere il cammino intrapreso e a incoraggiarne il proseguimento. Il profeta, colui che vive la Parola di Dio, si trova dinanzi alla profezia stessa che si realizza. Quando dal carcere Giovanni chiede a Gesù se è lui il Messia atteso, Gesù non dà spiegazioni ma cita una profezia (Is 35): Giovanni non s’è ingannato, Cristo inaugura i tempi messianici e nello stesso tempo svela che è venuto non per giudicare ma per salvare. Oltre ad essere una risposta a Giovanni, quella di Gesù è anche una rivelazione nuova. L’avvento del Cristo è una venuta di salvezza e di gioia, il mondo è chiamato a gioire della redenzione, la luce e la guarigione portata da Gesù sarà l’inizio della festa perenne dei figli di Dio, la consolazione del mondo (Is 40,1). Il Precursore ha compiuto bene il suo compito, ora tocca al «sole che sorge per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre» (Lc 1,79). Il solstizio d’estate, festa della Natività di Giovanni Battista (24 giugno) cede al solstizio d’inverno (25 dicembre) quando il sole ricomincia a salire sull’orizzonte. 

Preghiera

O Signore, per l’intercessione di san Giovanni Battista, tuo grande profeta e precursore, dammi la grazia di comprendere sempre meglio la tua Parola e di saperla vivere ogni giorno con generosità ed entusiasmo, tenendo sempre gli occhi fissi su di te, salvezza e conforto di quanti sperano in Dio. 

Agire

Leggerò con più assiduità la Bibbia, cercando di conoscere soprattutto quelle parti meno note, approfondendone i significati, vivendone i contenuti.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Marco Frisina, presidente della Commissione Diocesana di Roma per l’Arte Sacra e i Beni Culturalitratta dal mensile “Messa Meditazione”per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it 

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ZENIT Staff

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