Elìa è già venuto

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Il profeta Elìa rappresentava nel mondo giudaico il profeta per eccellenza, colui che era stato rapito su un carro di fuoco e non aveva subito la morte. Inoltre, secondo la profezia di Malachìa (3,23) sarebbe venuto come precursore del Messia a preparare la sua venuta. L’episodio narrato dal Vangelo di Matteo si colloca subito dopo il racconto della Trasfigurazione sul Tabor, dove Elìa appare insieme a Mosè accanto a Gesù trasfigurato. La domanda che i discepoli rivolgono a Gesù dà a Lui l’occasione di spiegare il ruolo di Giovanni Battista nei riguardi della sua venuta e dell’annuncio del Regno di Dio. 

Meditazione

Chi è il profeta? Nella cultura di oggi il profeta viene visto un po’ come l’indovino che predice il futuro, come una sorta di “veggente” che indica i comportamenti da avere per raggiungere un certo scopo, o che sa prevedere “profeticamente” l’esito degli avvenimenti o il loro svolgimento. Ma nella Scrittura il profeta è l’uomo di Dio, è colui che vive la Parola di Dio e la testimonia con i suoi gesti e le sue parole. Elìa fu il profeta della testimonianza forte e coraggiosa davanti al re Achab e alla regina Gezabèle, che difese i diritti di Dio contro i profeti di Baal, che rischiò di essere ucciso, perseguitato dall’ira della regina, ma che fu rapito in cielo prima della morte, assunto nella gloria del Signore. Anche Giovanni Battista ebbe una vicenda simile a Elìa: anche lui dovette testimoniare l’avvento di Cristo in un mondo ostile; fu arrestato per le sue parole infuocate che flagellavano i costumi corrotti di Erode Antipa e di Erodiade: per questo, fu decapitato durante un banchetto per una torbida promessa. La Parola di Dio era forte in Giovanni Battista, come lo era stata con Elìa, e la sua testimonianza fu ugualmente grande e luminosa, tant’è vero che i suoi contemporanei, anche dopo la sua morte, credettero che fosse ancora vivo nelle azioni e nelle parole di Gesù (Mt 16,14); Erode stesso, pieno di terrore per il senso di colpa ossessivo che incatenava la sua anima, credette che in Gesù fosse ancora vivo Giovanni. La grandezza del profeta è tutta qui, nella testimonianza che egli sa offrire e nella capacità di indicare al popolo di Dio la volontà del Signore. Giovanni Battista, come Elìa, seppe indicare con la sua vita sacrificata alla verità la via del Signore, Agnello senza macchia, che porta il peccato del mondo. 

Preghiera

O Signore, per l’intercessione di san Giovanni Battista e di sant’Elia profeta, rendimi autentico testimone della verità, affinché possa vivere profondamente la mia fede e possa annunciarla senza paura e senza reticenze ad ogni uomo. 

Agire

Vincerò la paura nel testimoniare la mia fede, soprattutto nel mio posto di lavoro o di studio, e cercherò di esercitare il mio ministero profetico che deriva dal mio battesimo. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Marco Frisina, presidente della Commissione Diocesana di Roma per l’Arte Sacra e i Beni Culturali, tratta dal mensile “Messa Meditazione”per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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