Giacomo, questa mattina mi cerca per tutta la casa e, con l’atteggiamento di un mendicante, mi chiede un favore…che io gli accordo cordialmente, ma con una velata convinzione di essere per lui un grande benefattore…
Si trattava di favorirlo nel consentirgli di posticipare di un’ora il suo impegno. Non gliel’ho fatto pesare, ma non nascondo che ho goduto della sua riconoscenza.
Durante la giornata sono accadute varie cose e si sono avverati numerosi cambiamenti di programma. A conti fatti, mi è capitata una richiesta molto interessante in un orario che non avrei potuto assolvere se non fossi stato “benefattore” di Giacomo.
Alla sera, con lui abbiamo riconsiderato l’andamento della giornata. Mi ha raccontato la sua gioia e degli amici che ha potuto accontentare “grazie” alla sostituzione che gli avevo concesso.
Allora non potevo nascondergli anche la mia gioia nell’assolvere l’impegno che mi stava a cuore e che ho potuto compiere proprio “grazie” al favore richiestomi da lui.
Ci siamo concessi una bella risata quando abbiamo commentato che spesso nella vita, proprio quando si pensa di essere grandi benefattori, a conti fatti ci si riscopre invece immensamente beneficati e proprio da quelli a cui hai avuto la fortuna di donare anche solo un briciolo della tua vita.
Il “dare” ha per risposta e per contraccambio il “vi sarà dato” e spesso vieni sorpreso dalla esuberante e inaspettata risposta: una misura pigiata, scossa e traboccante.
Ciao da p. Andrea
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