L’8 dicembre la Chiesa celebra la Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, un ricorrenza molto sentita in tutto il mondo cattolico e in particolare nella nostra diocesi, visto che all’intercessione dell’Immacolata si deve la fine del colera a San Benedetto del Tronto nel 1855.
A perpetua memoria e come segno di gratitudine verso la Vergine, ogni anno in questo giorno viene rinnovato il “voto cittadino”. Ma che cosa è questo dogma dell’Immacolata Concezione? Se lo si chiedesse, anche a persone che abitualmente frequentano la Chiesa, probabilmente riceveremmo una risposta non corretta!
Cerchiamo allora di spiegare questa verità di fede, ammirando anche un celebre monumento: la colonna della Immacolata Concezione a Piazza di Spagna.
Innanzitutto chiariamo che la solennità che oggi celebriamo è legata a un preciso evento della storia della salvezza: ricordiamo infatti il momento in cui Maria venne concepita nel grembo di sua madre Anna.
La Chiesa ci insegna che all’atto del concepimento ereditiamo dai nostri genitori il peccato originale. A tale macchia sfuggì, per singolare privilegio, Maria, che sarebbe poi diventata la madre di Gesù.
Questa verità, da sempre creduta, venne solennemente proclamata da Papa Pio IX l’8 dicembre 1854. Due anni dopo, davanti all’ambasciata spagnola in Roma, venne collocato il monumento che ci accingiamo ad ammirare.
La statua della Immacolata è posta alla sommità di una complessa “macchina” composta idealmente da tre blocchi: alla base stanno le statue di 4 profeti ebrei, prende poi lo slancio una colonna romana in marmo cipollino che termina con un capitello corinzio. In un certo senso, Maria è l’apice di tutta l’umanità rappresentata dall’elemento ebraico, da quello romano e da quello greco.
Le 4 imponenti statue che stanno alla base rappresentano, come abbiamo detto, 4 profeti. Sotto ogni statua ci sono dei passi delle Sacre Scritture che possono essere riferiti a Maria:
Davide: “L’altissimo ha santificato il suo tempio”. L’antenato di Gesù è rappresentato con la corona, egli fu infatti secondo re di Israele e con l’arpa in mano, essendo secondo la tradizione l’autore del libro dei salmi.
Mosè: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe”. Il legislatore Mosè è rappresentato con la barba fluente. Sul suo volto si scorgono due raggi di luce, poiché nella bibbia si legge che, dopo aver parlato con Dio, il suo volto divenne tutto luminoso.
Ezechiele: “Questa porta rimarrà chiusa, non verrà aperta perché c’è passato il Signore”. Il profeta ha il volto rivolto verso il cielo dal quale attende l’ispirazione.
Isaia: “La Vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele”.
Quattro bassorilievi parlano ancora di Maria. Nel primo riconosciamo la scena dell’Annunciazione. Maria, visitata dall’angelo Gabriele, è colpita sul grembo da un raggio di luce, simbolo dello Spirito Santo che la rende feconda. La composizione si ispira al secondo capitolo del vangelo di Luca.
Nella seconda scena, un angelo compare in sogno a Giuseppe e gli spiega che Maria è incinta per opera dello Spirito Santo. La rappresentazione stavolta prende spunto da quanto narrato dall’evangelista Matteo nel primo capitolo della sua opera.Nel terzo bassorilievo vediamo Maria che viene incoronata da Gesù.
Infine l’ultima scena rappresenta la proclamazione del dogma ad opera di Pio IX.
E veniamo a lei, al vertice di tutta l’umanità. La statua della Madonna riprende la tradizionale iconografia dell’Immacolata Concezione: la vergine ha una corona di 12 stelle e ai suoi piedi una mezzaluna.
Per approfondimenti o informazioni: www.nicolarosetti.it
(Articolo tratto da Àncora Online, il settimanale della Diocesi di San Benedetto del Tronto)