Povero Edy, gli è da pochi giorni mancata la madre; da un mese è venuto a sapere che suo figlio si droga; nel lavoro vive con la minaccia che presto o tardi lo metteranno in cassa integrazione…
Aveva l’animo piombato, come si suol dire. Entra in chiesa e, in quello stato d’animo, come si permette il prete dall’altare rivolgergli una simile esortazione: “Rallegratevi sempre !”.
Stava per scappare di chiesa. Ma come?!
Per spiegare quel “rallegratevi sempre”, il prete ha continuato: “Davanti ad una gelateria ho visto questa scena: un bambino arrabbiato, furibondo, puntava i piedi con un pianto disperato; era letteralmente trascinato avanti a forza dalle mani di papà e mamma, sorridenti ed esortato dalle parole della zia rivolte al piccolo disperato: “Se tu sapessi quanto sei fortunato ad avere due genitori d’oro. Altro che piangere!, ti rallegreresti sempre”.
Il papà mi confida: “Sta facendo capricci: vuole il gelato ed è appena uscito dall’ospedale, reduce da una gastrite. Sorridiamo perché presto capirà il motivo per cui lo trattiamo così: perché gli vogliamo bene”.
Seduto con la moglie in chiesa all’ultimo banco, il nostro Edy pensò e… credette. Cominciò anche lui a “rallegrarsi per l’amore speciale” con cui Dio lo sta trattando.
“Rallegrarsi”…ma “sempre”? Si, perché, caparbio com’è, l’amore di Dio per te “non può non essere”, perfino quando il tuo dolore è causato dai tuoi capricci.
Ciao da p. Andrea
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