Tutelare la dignità delle persone in ogni ambito

Mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, interviene in Ucraina alla XX riunione del Consiglio dei Ministri dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE)

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Si conclude oggi a Kiev, in Ucraina, la XX riunione del Consiglio dei Ministri dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), attualmente presieduto dall’Ucraina. In rappresentanza dello Stato di Città del Vaticano è intervenuto oggi l’Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, il quale ha fatto riferimento ai diversi ambiti di azione della OSCE nell’anno trascorso, ed ha espresso l’apprezzamento della Santa Sede per “la realizzazione soddisfacente del Documento OSCE sulla non proliferazione degli armamenti”.

Pur notando questi aspetti positivi, la Santa Sede – ha informato Mamberti – esprime tuttavia “preoccupazione per la mancanza di progressi nell’aggiornare il Documento di Vienna che è essenziale per assicurare una maggiore trasparenza per quanto riguarda le attività e gli equipaggiamenti militari degli Stati partecipanti”. Un prerequisito, questo, “per la stabilità e la sicurezza nella regione”. Per ciò che concerne la dimensione economica e ambientale, il presule ha esortato ad “una maggiore volontà politica e un impegno più forte, paragonabili a quelli evidenziati nelle altre dimensioni”. E ha ribadito l’interesse del Vaticano “per la salvaguardia della creazione e l’apprezzamento per l’enfasi posta dalla presidenza ucraina sulle attività collegate al risparmio energetico e alle fonti energetiche rinnovabili”.

L’Arcivescovo si è inoltre soffermato sul difficile argomento delle migrazioni, sottolineando che “i diritti dei migranti devono essere una considerazione primaria” e che “anche in tempi di crisi finanziaria”, essi “non devono essere considerati meramente in termini del loro ruolo economico come forza lavoro temporanea o come residenti permanenti”. “La loro dignità di persone umane deve avere la precedenza su ogni altra considerazione” ha rimarcato il Segretario per i Rapporti con gli Stati, denunciando quindi vigorosamente “il persistere del problema del traffico di esseri umani”, che ha definito “un odioso crimine da combattere con tutti i mezzi legali disponibili”.

Mons. Mamberti è poi intervenuto sul tema della dimensione “umana” e della libertà di pensiero, di coscienza e di religione. “È inquietante – ha detto – osservare che, diciassette secoli dopo l’editto di Milano che concedeva agli abitanti dell’Impero Romano la libertà religiosa, nella regione dell’Osce sono sempre più numerosi gli episodi contro i cristiani motivati da pregiudizio”. “Quando parliamo di negazione della libertà religiosa e di intolleranza, in particolare contro i cristiani, pensiamo subito a certi Paesi al di fuori della regione dell’Osce” ha soggiunto. Invece, ha soggiunto il presule, “non dovremmo dimenticare che ci sono episodi di intolleranza e di emarginazione della religione e dei credenti anche in società tradizionalmente democratiche, dove per fortuna non ci sono persecuzioni violente”.

Per quanto riguarda le comunità religiose maggioritarie, mons. Mamberti ha evidenziato che “i loro diritti devono essere protetti anche da ogni limitazione ingiusta e illegittima”. “Gli atti di vandalismo contro le chiese e i cimiteri cristiani devono essere condannati e perseguiti legalmente con la stessa determinazione dimostrata per quanto riguarda i luoghi di culto di altre religioni”, ha concluso. Infine, l’Arcivescovo ha ribadito l’appoggio della Santa Sede al Processo Helsinki +40, “volto a fornire per gli anni a venire una direzione strategica” orientata ad “assicurare pace e sicurezza a tutti gli Stati partecipanti e alle aree confinanti”. (S.C.)

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ZENIT Staff

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