Ho imparato ad amare sempre, e con gioia, ogni prossimo, ogni suo difetto; ogni dolore della vita, anche il negativo della persona che ti passa accanto è un volto nuovo di Colui che è pazzo d’amore per me, per te.
Così mi esercito ad amare anche il momento straziante d’un addio perché, grazie al dono della fede, anche il dolore di ogni addio è uno speciale incontro gioioso con Colui che, in croce per amore mio e tuo, ha preso su di sé tutti i dolori dell’umanità; ha rivestito ogni strazio, ogni dolore, ogni esilio, ogni distacco, ogni lontananza, ogni abbandono…e, per un’alchimia divina, li ha trasformati in amore.
Ecco perché tutte le volte che alla stazione saluto un amico che va lontano e per lunghissimo tempo, anch’io sento il dolore del distacco, della separazione e della lontananza. Ma vivendolo con questa fede, mi viene tolta la disperazione e lenito il dolore. Credendo all’amore di Dio, incoraggio l’amico a partire, ad andare con sollecitudine là dove la volontà di Dio lo chiama e lo vuole.
Volere unicamente la volontà di Dio e viverla, dona a me, a te, la certezza non solo di non essere lontani da chicchessia, ma di sentirci talmente vicini con tutti da diventare una cosa sola.
L’unità fra due o più persone non è data dalla loro vicinanza fisica o geografica, ma dalla loro determinazione nel vivere là dove Dio le colloca.
Ecco perché anche il luogo dell’addio e quindi dello strazio può diventare comunque luogo di … gioiosi incontri.
Ciao da p. Andrea
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