Lettura

Il capitolo 24 di Matteo è dedicato all’ultima venuta del Signore. La prima, quella nella carne, ci ha rivelato il volto mite e umile del Signore; l’Incarnazione e la Croce ci mostrano la via dell’umiltà scelta da Dio per la nostra redenzione. La seconda venuta è, invece, il momento glorioso in cui Dio rivelerà il suo trionfo sul male e la morte; alla gloria del Figlio dell’Uomo si uniranno i figli di Dio, e la loro rivelazione (Rm 8,22-23) li renderà partecipi della redenzione. In questo tempo siamo chiamati a vigilare nell’attesa, pronti nella santità della vita.

Meditazione

Il brano del Vangelo propone tre esortazioni: “vegliate”, “cercate di capire”, “tenetevi pronti”. La vita che viviamo ci porta a lasciarci andare al mondo, alle sue lusinghe, alle sue preoccupazioni; ci intorpidisce con le sue false felicità per poi lasciarci delusi ed arrabbiati. Non dobbiamo lasciarci andare al torpore del mondo, dobbiamo rimanere svegli, sempre rivolti a Cristo e alla sua Parola che ci conduce. L’altro termine è “cercate di capire”, e indica la necessità di riflettere con prudenza e saggezza sul tempo che viviamo. Il Vangelo ci chiede di penetrare con intelligenza il significato e il valore della nostra attesa di Cristo e le esigenze che l’accompagnano. La terza espressione è “tenetevi pronti”: non dobbiamo farci trovare impreparati, dobbiamo poter offrire a Cristo che viene la nostra vita adorna dell’amore e della fede che Lui si aspetta da noi. Il mondo non pensa al tempo che scorre, non dà valore alle ore e ai giorni, che sono dono di Dio, per poter compiere il bene e realizzare la sua volontà. Si accumulano le iniziative per animare il tempo libero, il divertimento ad ogni costo, una sorta di ozio organizzato che ci fa perdere il senso della nostra vita. A volte siamo proprio come gli uomini del tempo di Noè: spensierati e noncuranti del diluvio che incombeva su di loro, si davano al divertimento e al piacere; o come quell’imprudente che non pensa a proteggere la sua casa dai ladri e crede di essere al sicuro, mentre il ladro sta già organizzando la sua impresa. Restiamo all’erta, prepariamoci col nostro impegno per il Regno di Dio, non restiamo nell’ozio ma attiviamoci come autentici figli del Regno che viene. La nuova evangelizzazione nasce da questa vigile operosità che ci rende veri apostoli del Vangelo.

Preghiera

O Signore, non permettere che la nostra vita si allontani da te nel torpore del peccato e dell’indifferenza; rendici sempre vigilanti nella fede e nella carità, per poterci presentare a te, nel giorno della tua venuta, con le mani ed il cuore colmi della bellezza e della gioia delle opere dell’amore.

Agire

Oggi cercherò di meditare sulla Parola di Dio e di rinunciare ad un inutile passatempo per un’opera di carità o di misericordia e prepararmi così all’incontro con Cristo.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Marco Frisina, presidente della Commissione Diocesana di Roma per l’Arte Sacra e i Beni Culturalitratta dal mensile “Messa Meditazione”per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti:  info@edizioniart.it