di Padre Piero Gheddo
ROMA, lunedì, 13 febbraio 2012 (ZENIT.org).- Sabato scorso 11 febbraio 2012 si è celebrato a Milano il 50° anniversario di fondazione del Centro missionario Pime, con due tavole rotonde nella Sala Girardi dello stesso Centro missionario: una sulle radici e la storia del Centro, l’altra sul Pime “in missione nella città e a servizio della città, aperti sul mondo”. C’ è stata una buona partecipazione di pubblico (150 persone) col card. Zen, vescovo emerito di Hong Kong, il superiore generale del Pime padre Gianni Zanchi, quello regionale a Milano padre Bruno Piccolo, il direttore del Centro padre Gian Paolo Gualzetti e personalità autorevoli che hanno parlato nella II tavola rotonda: Maria Grazia Guida vice-sindaco di Milano, Ferruccio de Bortoli, direttore de “Il Corriere della Sera”, Aldo Bonomi sociologo, Mariella Enoc vice-presidente della Fondazione Cariplo e mons. Giuseppe Maffi, rettore maggiore dei seminari milanesi. Prima, avevano raccontato la storia e l’attualità del Centro i padri Piero Gheddo e Massimo Casaro (in partenza per il Brasile), il laico Andrea Zaniboni. Presentatori: il direttore di “Mondo e Missione” Gerolamo Fazzini e Anna Pozzi, redattrice della rivista.
Il tema centrale, sviluppato nella seconda tavola rotonda, è stato il ruolo e l’importanza del Centro Pime nella diocesi ambrosiana e nella città di Milano: i popoli “lontani” sono ormai vicini e il Pime in questo, hanno detto gli ospiti, è sempre stato maestro con varie iniziative culturali e di animazione giovanile. De Bortoli ha ricordato in particolare padre Giacomo Girardi, che aveva conosciuto da giovane cronista cittadino ed era rimasto colpito dalla sua disponibilità e perché gli fece conoscere il mondo in cui operano i missionari; Il Corriere ha poi pubblicato alcuni articoli di padre Gheddo. Ferruccio de Bortoli ha parlato dell’informazione oggi e ha aggiunto: “Noi dovremmo avvicinarci di più al vostro mondo”.
La vice-sindaco di Milano, Maria Grazia Guida, ha parlato della situazione degli stranieri a Milano (circa 250.000), che in non poche scuole sono numerosi (nel quartiere di via Padova circa il 70% dei bambini negli asili!) e ha ringraziato il Centro Pime per l’educazione alla mondialità nelle scuole, il Museo, la Biblioteca e altre iniziative; ha sollecitato la collaborazione alla prossima EXPO 2015, che già è avviata. La vice-presidente della Fondazione Cariplo ha parlato del finanziamento ai progetti sociali nei paesi poveri dell’Africa e della creazione di luoghi di ritrovo e di socializzazione specialmente alla periferia di Milano. La filantropia deve portare alla carità. Il sociologo Bonomi ha fatto un’indagine sociologica delle tendenze che sono vive oggi a Milano, fra le quali anche l’incontro con i diversi (rom, terzomondiali). La cultura che promuove oggi l’arcivescovo Scola è quella del “meticciamento”, che “è la cultura del Pime… Voi del Pime – ha detto – avete il sapere di conoscere questi problemi antropologici”. Ma avete anche il “sapore” da dare all’incontro tra popoli ed etnie diversi, quello della carità cristiana.
Mons. Peppino Maffi, direttore del Centro missionario diocesano dal 1992 al 1998, ha ricordato che il Pime è nato da preti ambrosiani e il rapporto con la diocesi è rimasto sempre attivo, con tempi di maggiore o minore intensità. La diocesi ambrosiana ha un forte rapporto con le giovani Chiese. Il 2007è stato l’anno in cui si sono avute il minor numero di ordinazioni sacerdotali, solo 12; però lo stesso anno 12 sacerdoti ambrosiani sono partiti come “fidei donum” per le missioni. Il Pime ha ancora un grande compito e ruolo in diocesi, come animazione del popolo di Dio alla missione ad gentes, che gli ultimi tre arcivescovi, Martini, Tettamanzi e adesso Scola hanno promosso e ancora promuovono.