Rimanete attaccati a Cristo, e nulla vi potrà turbare

L’arcivescovo di Bologna spiega che la presentazione al tempio di Gesù è l’inizio profetico per la vita consacrata

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di Antonio Gaspari

ROMA, giovedì, 2 febbraio 2012 (ZENIT.org).-Prendendo spunto dalla Festa della Presentazione al Tempio del Signore, che si celebra oggi, l’Arcivescovo di Bologna cardinal Carlo Caffarra, ha spiegato la “giornata della Vita consacrata”.

Nell’omelia svolta in cattedrale il porporato ha sostenuto che “l’offerta del primogenito fatta secondo Mosè riconosceva che solo Dio poteva essere la vera sorgente della vita; che solo Dio poteva assicurare la continuità della vita dentro al susseguirsi delle generazioni”.

Mentre “l’offerta di Gesù sulla Croce oggi preannunciata nel tempio, ridona all’uomo la possibilità di accostare labbra riarse dalla morte alle sorgenti della Vita. L’uomo viene reso capace di rapportarsi a Dio”.

In questo modo Il Verbo si inserirebbe nelle generazioni umane, poiché “Egli è realmente divenuto partecipe di carne e sangue umani. E pertanto può “prendersi cura di noi”.

Diventando «un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo».

L’Arcivescovo ha spiegato che “È mediante l’offerta che fa di Se stesso fino alla morte di Croce, che il Verbo incarnato, fattosi nostro vero ed unico sacerdote, ci unisce definitivamente alla Vita”.

Per il cardinal Caffarra il profeta Malachia, vede l’ingresso del Signore nel tempio come il momento in cui sarà reso possibile offrire al Signore “un’oblazione secondo giustizia”. e da qui “finalmente possiamo ‘offrire sacrifici spirituali graditi a Dio”

A proposito dei consacrati e delle consacrate di cui si celebra la giornata, l’Arcivescovo ha sottolineato che il mistero del Signore “getta luce sulla vostra esistenza!” perchè “voi siete stati voluti e pensati nell’atto creatore di Dio: l’offerta della vostra persona a Dio, radicati e fondati nel sacrificio di Cristo”.

Il porporato ha parlato di un un’offerta che “ha come interrotto il generare umano, ma rende però presente la potenza vivificante di Cristo” un’offerta totale e sacrificale perché “morendo ed uscendo dalle strutture di questa creazione, entrate nella vita incorruttibile del Signore risorto” ed ha spiegato il senso profondo dei voti presi dai consacrati e dalle consacrate.

“La vostra castità – ha precisato – esalta il significato sponsale del vostro corpo: la vostra povertà è per il possesso del bene che solamente vi sazia, la persona di Cristo e la comunione con Lui; la vostra obbedienza vi introduce in un’esperienza di libertà che il mondo non conosce e non può conoscere”.

Secondo il prelato “forse andiamo verso tempi in cui la Chiesa sarà qui in Occidente spogliata di molte cose. Ma essa può farne senza. Ma non può fare senza sacerdoti santi: capaci di santificare e di offrire sacrifici secondo giustizia”.

Il cardinale Caffarra ha concluso affermando: “Rimanete dunque saldamente attaccati a Cristo, e nulla vi potrà turbare”.

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ZENIT Staff

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