Nozze / Pixabay CC0 - debowscyfoto, Public Domain

Donare il cuore a Maria per vivere un matrimonio felice

Solo quando gli sposi si aprono a Dio, la loro unione può respirare il gusto dell’eternità

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È proprio vero che la vita non smette mai di stupirci. Il mio poteva essere un giorno del Signore come tanti altri, invece è stata una giornata da non dimenticare. Qualche domenica addietro, sono stata invitata a partecipare ad un matrimonio. Pensavo di dovere assistere ad una di quelle cerimonie fatte solo di esteriorità, con molta apparenza e, come di solito avviene, con poca o nessuna sostanza di vera fede. Invece ho dovuto ricredermi. Ho avuto la gioia di assistere a una testimonianza autentica del mistero sacramentale del matrimonio.
In una Chiesa ricolma di gente e adornata da semplici addobbi, due giovani si sono promessi amore eterno. Hanno giunto le loro mani dinanzi all’altare, consapevoli che nulla è da loro, ma tutto è da Dio. La loro promessa l’hanno voluta fare a Lei, alla Vergine Maria, la vera e sola testimone di questa unione. Nelle sue mani hanno voluto porre la loro vita, a Lei hanno chiesto ogni cosa.
La certezza di ciò che scrivo non è frutto della mia immaginazione, ma di una inattesa preghiera che la sposa ha voluto innalzare alla Madre di Dio, prima della benedizione finale del Sacerdote.
“Madre di Dio, Madre Santa, oggi, dinanzi a te, mia testimone del Cielo, in questa Chiesa nella quale è viva la tua presenza, ho consegnato la mia vita al mio sposo per sempre. A te chiedo una grazia. So che tu me la concederai. Se vacillo nel tuo amore, sostienimi. Se cado dal tuo cuore, rimettimi in esso. Se mi allontano da te, vienimi a prendere. Se un giorno ti dimentico, sii tu la mia memoria. Se per un qualsiasi motivo ti dovessi perdere di vista anche per pochi istanti, manda tutti i tuoi Angeli perché mi riportino a te. Posso vivere solo nel tuo cuore”.
Sono rimasta senza parole, e con me l’intera assemblea, che ascoltava in un silenzio impressionante. La sposa non ha riposto nessuna capacità su se stessa. Ha rimandato tutto alla Madre Sua.
“Finché tu avrai pietà di me e mi legherai a te, con doppia catena di cielo, saprò che sarò fedele all’amore che ho giurato dinanzi a te”.
“Madre mia – recitava ancora quella preghiera – la fedeltà scompare, l’amore muore, le promesse svaniscono, i giuramenti durano un giorno. Senza di Te, Madre santa, non c’è speranza per me”.
“La mia famiglia sentirà la tua assenza e le tenebre la avvolgeranno”.
E mentre ascoltavo quelle parole mi chiedevo: chi al giorno d’oggi ha questa consapevolezza? Chi, anche solo per un istante, alza gli occhi al cielo per chiedere ogni benedizione?
Chi chiede alla Vergine Maria di portare a compimento la promessa matrimoniale? Chi invoca il suo amore? Nessuno oramai… I matrimoni continuano a fallire e ci si chiede perché.
Spesso sento dire: “Erano bellissimi insieme. Si amavano alla follia. Perché il loro amore è finito?”.
E la risposta tarda ad arrivare. Nessuno riesce a comprendere perché accadano certe cose.
Nessuno, o solo in pochi, giungono a capire che senza Dio, tutto finisce, tutto è destinato a morire. L’umanità è fragile, ha bisogno del vero Salvatore, del vero Cristo Redentore, per essere colmata di ogni cosa. Non siamo capaci di resistere alle innumerevoli prove e tentazioni che la vita ci riserva. Ne restiamo spesso sfiancati e senza fiato.
Vivere l’esistenza nel cuore della Vergine Maria, non ci risparmia dal vivere quotidiano, con tutte le sue incombenze. Lei però ci dona quanto ci serve per santificare la storia. Rinnova in noi forza, fede, speranza, sostegno e amore quando la seduzione del mondo si fa forte e ci spinge perché distruggiamo la famiglia, anziché lottare per conservarla unità anche a costo della nostra immolazione sulla croce della fedeltà.
Di questa consapevolezza era permeata la preghiera della sposa. Alla Vergine Maria la sposa implorava: “Con te e per te sarò la sposa fedele, la moglie secondo il tuo cuore, la madre che ama come solo tu sai amare, perché amerai tu in me e per me. Grazie, Madre santa, per la fedeltà al tuo amore”.
Questo mi ha fatto riflettere molto. Nulla è da noi, tutto è da Lei. Nulla possiamo, Lei tutto può. Questo spirito, questo animo, ci dovrebbe far accostare al sacramento del matrimonio.
Voglio estendere allora il mio invito a tutti! Coltiviamo e maturiamo una certezza: l’abitazione nel cuore della Vergine Maria darà sempre pieno compimento alle nostre vite.

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Rosaria Giovannone

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