di Eugenio Fizzotti
ROMA, lunedì, 6 febbraio 2012 (ZENIT.org).- «La nostra Diocesi attualmente ha 8 seminaristi nell’Istituto Teologico Calabro, il Seminario Maggiore di Catanzaro, e 1 seminarista che a Roma sta concludendo i suoi studi di specializzazione prima dell’Ordinazione Sacerdotale. Inoltre, ed è una notizia che vi comunico con molto entusiasmo, ci sono alcuni ragazzi che si riuniscono periodicamente nel seminario di Locri e sono aiutati da due sacerdoti nel loro cammino di discernimento vocazionale».
Inviando a tutti i membri della sua Diocesi di Locri-Gerace un messaggio di corresponsabilità, Mons. Giuseppe Fiorini Morosini esprime una forma di ringraziamento per la realtà attuale dei seminaristi e perché all’interno delle singole comunità parrocchiali si avverta l’indispensabile coinvolgimento responsabile ha stabilito che domenica 12 febbraio venga celebrata la giornata per il Seminario, nel corso della quale tutti sono invitati caldamente «a sentirsi coinvolti per questa realtà della Diocesi, che garantisce alle nostre comunità cristiane il futuro servizio pastorale. Compito del Seminario, infatti, è quello di preparare umanamente, spiritualmente e culturalmente i futuri sacerdoti».
Dopo aver fatto riferimento a diversi interventi fatti negli anni scorsi per sollecitare sacerdoti e laici a fare proprio il problema delle vocazioni, Mons. Morosini nel suo messaggio evidenzia ancora una volta che nella Diocesi sono molto pochi i sacerdoti originari del contesto territoriale per cui si è visto costretto non solo lui, ma anche i suoi predecessori, «a chiedere aiuto ad altre Diocesi e alle famiglie religiose» che hanno inviato numerosi sacerdoti, «i quali con vero spirito di sacrificio si dedicano al servizio religioso delle nostre comunità, lasciando le comunità di origine». Ciò, ovviamente, mentre offre un concreto aiuto per far sì che ogni parrocchia abbia un suo parroco (in molti casi straniero), mette bene in evidenza che «non possiamo confidare in questi aiuti che vengono da fuori Diocesi», per cui è assolutamente indispensabile che in tutta la Diocesi si avverta la necessità che occorre «noi stessi generare le vocazioni».
E in vista della giornata del 12 febbraio Mons. Morosini ricorda a tutti che «la vocazione è un dono di Dio e, tenendo ben presenti le parole di Gesù agli apostoli: non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi, bisogna pregare per le vocazioni, nella consapevolezza che la preghiera è l’unica cosa chiesta da Gesù per avere operai nella messe del Signore: Pregate il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe».
E richiamando con estremo realismo che la chiamata di Gesù il più delle volte avviene dopo l’incontro avuto con altri apostoli e il confronto con il loro stile di vita e la loro piena formazione in prospettiva filosofica, teologica, storica e pastorale, il Vescovo di Locri-Gerace sottolinea che «per le vocazioni noi possiamo agire in diversi modi e a diversi livelli:
* Creare una mentalità vocazionale, nel senso che dobbiamo educare a guardare alla vita come a una chiamata e porre quella alla vita consacrata (sacerdote o religioso/a), nel comune sentire, come una delle possibili opzioni di vita.
* Apprezzare la vocazione di speciale vocazione, nel senso che dobbiamo ritenere bella e soddisfacente la scelta di consacrarsi al Signore.
* Incoraggiare le persone ad accogliere la vocazione, nel caso sentano la chiamata.
* Accompagnare i chiamati con la preghiera, l’incoraggiamento, la protezione, l’aiuto economico».
E con lo stesso spirito di concretezza Mons. Morosini sottolinea che «per arrivare ad inviare un giovane al seminario maggiore è necessario un lungo cammino di discernimento, affidato ai sacerdoti che lavorano nel nostro Seminario diocesano. Essi promuovono iniziative di incontri e riflessioni sia nelle parrocchie che nel seminario a Locri. Ad essi vanno segnalati i ragazzi o i giovani che sentano la chiamata, perché se ne possano prendere cura in modo particolare».
Ecco perché si dedicherà la santa giornata del 12 febbraio alla preghiera per le vocazioni, ripetendo dal profondo del cuore: manda, o Signore, santi sacerdoti e ferventi religiosi alla tua Chiesa.
E nello stesso tempo è quanto mai efficace la richiesta, avanzata a tutti i membri delle comunità parrocchiali, di «sostenere economicamente i giovani seminaristi e le attività del seminario di Locri, per cui le offerte che saranno raccolte nel corso delle Sante Messe di quel giorno sono destinate al Seminario». Ma molto più efficace e auspicabilmente produttiva è la richiesta che «Dio benedica la nostra Diocesi con il dono di numerose e sante vocazioni».