ROMA, lunedì, 6 febbraio 2012 (ZENIT.org) – Ha preso possesso della Diocesi di Carpi il nuovo Vescovo, monsignor Francesco Cavina, ordinato vescovo della città emiliana, lo scorso 22 gennaio presso la Cattedrale di Imola.
In un pomeriggio di sole, nonostante il freddo, tantissimi fedeli hanno voluto salutarlo, prima presso la Casa della Divina Provvidenza, dove ha pregato al sacello della Venerabile Mamma Nina Saltini e ha incontrato le suore Figlie di San Francesco, visitando in particolare, nella sua stanza, Mamma Teresa con cui ha avuto un breve colloquio, le mamme e i bimbi ospiti della Casa Agape, i volontari del Centro di aiuto alla vita.
“È significativo che, nel giorno in cui la Chiesa italiana celebra la Giornata per la vita, il Vescovo abbia voluto iniziare la sua presenza a Carpi proprio da un luogo di testimonianza concreta di carità nei confronti dei più piccoli e di fattiva accoglienza della vita”, spiega don Massimo Dotti, vicario generale della Diocesi.
Subito dopo, percorrendo a piedi via Matteotti, monsignor Cavina è stato salutato dai giovani in festa davanti alla pieve di Santa Maria in Castello (Sagra), la chiesa più antica di Carpi, con striscioni, applausi e canti, di cui uno, scritto per l’occasione, ispirato al motto episcopale “Non excidet Dominus” (“il Signore non verrà meno”).
Il nuovo Vescovo è poi entrato nel Cortile d’onore di Palazzo Pio dove ha incontrato le autorità civili e militari. Un fuori programma: la sosta al Cortile delle Steli per ricordare Odoardo Focherini e tutte le vittime della deportazione. Da qui il corteo si è spostato verso la Cattedrale per la solenne concelebrazione eucaristica di inizio del ministero episcopale.
Nel corso dell’omelia, monsignor Cavina ha manifestato la propria soddisfazione di aver trovato nella diocesi “un molteplice fiorire di attività apostoliche, educative, caritative ad opera delle parrocchie, delle Associazioni e dei Movimenti ecclesiali”.
“La mia gioia, dunque – ha aggiunto il presule – sarà quella di inserirmi, con il vostro aiuto e la vostra comprensione per i miei limiti, in questo Corpo ecclesiale così ricco perché l’amore per Gesù e la Sua Chiesa diventi ogni giorno di più la grande passione della nostra vita e possa crescere l’unità nella fede”.
“Tutta questa mia vita, oggi, è consegnata a Te, Chiesa di Carpi – aveva detto monsignor Cavina in occasione della sua ordinazione -. Aiutatemi con il vostro amore ad essere un pastore secondo il cuore di Cristo, capace di reale attenzione a tutti, specialmente a quanti ne hanno più bisogno e che il Cristo predilige, cioè gli ammalati nel corpo e nello spirito, i poveri, gli umiliati. Per me è davvero un nuovo inizio. La mia vita cambia radicalmente”.