Era diventato quasi un rito. Non era precetto e neppure norma, ma unicamente per simpatia a fra Giulio che tutti i giorni, appena consumato il pranzo, la comunità religiosa si dirigeva verso il pollaio seguendo il cuoco che, con un secchio pieno di mangime, portava da mangiare alle 22 galline. Erano puntuali come la fame, aspettavano il benefattore accalcandosi allo sportello, lo salutavano riconoscenti con i loro versi caratteristici.
Facendosi largo colla punta del piede, fra Giulio entrava a fatica e dal secchio sversava nel recipiente adatto tutto quel ben di Dio.
Ma la mia attenzione è attratta dal comportamento di due galline che, rissose e concitate, si rincorrevano a perdifiato, facendo ripetutamente il giro del pollaio. Cos’era successo?
La “Occhipinti”, così era nominata una delle due, aveva in bocca un verme che voleva tranquillamente trangugiare, ma ne era impedita, rincorsa dall’ingordigia dell’altra che ne contendeva il diritto. Improvvisamente, stanca e trafelata si ferma. Il verme le era sfuggito di bocca perdendosi tra i sassi del pollaio.
Terminata la guerra del verme…ad ali basse e zampette esitanti, vedo le due rivali dirigersi alla mangiatoia ormai svuotata e ripulita dalla fame delle altre che, leccandosi il becco, dicevano loro: “Litigare è sempre una sconfitta. Vivendo in accordo si può forse perdere un verme, ma si guadagna certamente il pranzo”.
Ciao da p. Andrea
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