Lettura

Nell’ultima parte della grande preghiera sacerdotale lo sguardo di Gesù si estende su tutti coloro che crederanno in lui per la parola degli Apostoli. Per tutti egli invoca dal Padre il dono dell’unità, a tutti dona la gloria che ha ricevuto dal Padre, tutti vuole condurre con sé presso il Padre, per far conoscere a tutti il Nome, mettere in ciascuno dei discepoli l’amore ricevuto dal Padre e vivere egli stesso in ciascuno di loro. Coloro che credono in Lui ricevono la pienezza della vita di Dio in se stessi e Gesù li fa una cosa sola con lui. 

Meditazione

L’unità di cui parla qui Gesù è anzitutto l’unità divina e misteriosa esistente tra il Padre e il Figlio nell’Amore che il Padre dona al Figlio e che il Figlio vuole comunicare a coloro che credono in lui. L’unità che Gesù chiede al Padre per i suoi discepoli è l’unità stessa che esiste in Dio, uno e unico nella ricchezza interiore del suo essere. Questa unità può solo essere un dono, e può essere vissuta tra i discepoli solo se questi vivono immersi nell’unità della vita divina. Alla luce di queste parole comprendiamo ancora meglio il dramma delle divisioni tra le Chiese e all’interno delle Chiese; queste divisioni si creano perché viene meno l’unione profonda dei discepoli con la vita di Gesù che è una cosa sola col Padre nell’Amore. Ricostruire l’unità tra le Chiese e in ciascuna Chiesa per essere una cosa sola come Gesù ha pregato e sta pregando, ci chiede di entrare totalmente nel mistero dell’unità divina e lasciarci possedere dalla gloria e dall’amore che Gesù ha ricevuto dal Padre.La Chiesaè chiamata ad essere sacramento dell’unità divina, della ricchezza trinitaria dell’unico Dio. Gesù ci chiede di andare ben oltre dei semplici accordi di collaborazione e di convivenza pacifica. Per questo le Chiese divise tra di loro non possono celebrare insieme l’Eucaristia, sacramento di quell’unità che Gesù ha invocato per i suoi nel Cenacolo. Ma anche l’Eucaristia di una comunità cristiana può diventare una contraddizione terribile se si riduce ad un rito che non trasforma i rapporti feriti o infranti. Non siamo chiamati a vivere una qualunque forma di unità ma quell’unità di comunione e di vita che è propria di Dio. I discepoli di Cristo non sono solo allievi di un grande maestro ma formano una cosa sola con lui, nella realtà del suo corpo. 

Preghiera

Donaci o Signore di scoprire e di gustare la bellezza dell’unità che ci proponi di vivere con te nell’amore del Padre; di scoprire e di gustare che questa unità con te diventa reale se la viviamo tra di noi, a cominciare da noi che di riteniamo tuoi discepoli. Guarda alla tua Chiesa divisa, donaci il tuo Spirito e rendici attenti alla sua voce. 

Agire

Provo a prendere sul serio la parola di Gesù: «Prima di presentare il tuo dono all’altare va a riconciliarti con il tuo fratello» (Mt 5,23-24). 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliaritratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it