E' una gelida giornata invernale a San Francisco. Una donna su un'auto, arriva al casello del pedaggio per il ponte sulla baia. "Pago per me e per le sei auto dietro di me", dice con un sorriso.

Uno dopo l'altro, i sei automobilisti arrivano al casello, dollari in mano, solo per sentirsi dire: "Una signora lì davanti ha già pagato il biglietto per lei. Buona giornata".       

La donna dell'auto, si venne a sapere, aveva letto qualcosa su un biglietto attaccato con un nastro adesivo al frigorifero di un amico: "Praticate la bontà a casaccio, anche con atti privi di senso". 

La frase le parve rivolta direttamente a lei, e se la ricopiò. Ora la frase si sta       diffondendo, su adesivi, sui muri,  in fondo alle lettere e ai biglietti da visita. 
Si diffonde la visione di una guerriglia della bontà.

La cosa interessante è che questi atti sono casuali, non richiesti, del tutto spontanei, fatti solo per far sorridere la gente, per farla sentire meglio. E non si può essere destinatari di tali gentilezze senza provare uno choc, un sobbalzo piacevole. 

Se voi foste stati fra quegli automobilisti che si trovarono il biglietto del ponte pagato, chissà cosa sareste stati ispirati a fare per qualcun altro più tardi...

Avreste dato la precedenza a qualcuno all'incrocio? Avreste fatto un sorriso a un impiegato stanco? O qualcosa di più importante, di più grande? 

Come tutte le rivoluzioni, la guerriglia della bontà comincia lentamente, con un unico atto, ma poi dilaga ed è irrefrenabile.

Ciao da p. Andrea

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