Ogni mattina, alle 5.45, aprendo la finestra della mia stanza, alzo la persiana che guarda verso oriente. Orizzontalmente vedo la parete del chiostro di fronte, ma se alzo lo sguardo posso vedere il cielo che mi consente di prevedere l’andamento meteorologico della giornata.

Spesso il mio occhio si rallegra incrociando, vivida e lucente la stella del mattino che mi fa prevedere e pregustare la luminosità della giornata.

Altrettante volte, però, alzando la tapparella, non vedo la stella: la giornata, allora, si preannuncia brutta, nuvolosa o piovosa.

Ma non sono meteo dipendente; non mi lascio, cioè, condizionare dalle avversità del cielo; anzi, con sempre maggiore sveltezza, balzo oltre le nubi per “vedere e godere” la “stella della vita” più forte delle nuvole e più lucente del buio di qualsiasi notte.

Dio toglie spesso ai miei occhi la visione della stella; ma solo per assicurarmi che l’astro d’oriente e tutte le costellazioni sono suoi grandi doni; se me ne toglie la luce, è per assicurarmi che la stella che orienta e riempie la vita è Lui stesso.

E’ geloso! Sembra dirmi: non invaghirti dei miei doni se non per “risalire” al Donatore, non fermarti sui gradini; te li pongo sotto i piedi per farti salire fino a casa; ti tolgo l’immagine che presto scompare per darti la realtà che dura in eterno.

Con la stella della tua fede puoi illuminare la vita, con l’amore al prossimo possedere Dio.

Ciao da p. Andrea

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