Un giorno di splendido sole, durante le mie ferie, mi sono trovato ad ammirare un panorama mozzafiato, o meglio, un panorama a 360 gradi.
Stavo proprio superando gli ultimi trenta metri prima della vetta, quando sorprendentemente squilla il telefonino che non pensavo neppure di avere in tasca. Lo estraggo e…
Era un amico di Roma.
-Sai dove mi trovo?
-Ti penso a casa tua, in chiesa, in convento.
-Mi trovo a oltre i 3200 m. sopra il livello del mare. A questa altezza e con una rosa smisurata di cime dolomitiche disposte a canne d’organo, mi sembra di essere insignificante, un sassolino, un granellino di polvere dispersa nell’infinito.
Immerso in questa immensità, mi guardavo e ripetevo che sono un “nulla”, addirittura un niente “ricco” di presunzione. Con S. Agostino ricordavo: “Un insignificante bambino, un granellino, ma già grande peccatore.
Immergendo il mio sguardo nel cielo azzurro, mi lascio sorprendere al pensiero che io, tu, siamo, sì, un pulviscolo… ma un “nulla gigante”, perché tutto ciò che vedi e tutto il creato che non vedi, Dio l’ha fatto pensando solo a te, solo a me.
Alzo il cappello per un grazie…, ma – rifletto -… è Lui che mi fa grande creando queste meraviglie per me.
Ciao da p. Andrea
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