Vangelo

Gv 1,1-18

Lettura

Nell’ultimo giorno dell’anno civile, la liturgia ci ripropone la lettura del prologo del Vangelo secondo Giovanni, che ci proietta in una dimensione che sorpassa quella del tempo e della storia, al «principio», quando il Verbo eterno, prima della creazione del mondo e del tempo, era già «nel seno del Padre». E quando il Verbo eterno, nella pienezza del tempo, si è fatto carne, entrando nella dimensione temporale della condizione umana, ha introdotto tutta la nostra umanità nella dimensione della sua eternità. Con il mistero dell’Incarnazione, tutta la storia umana assume una nuova dimensione, partecipe dell’eternità di Dio.

Meditazione

Siamo alla fine di un altro anno. È inevitabile fermarsi oggi a meditare sul senso del tempo e della storia. È inevitabile ripensare ai giorni, alle settimane, ai mesi trascorsi, a tutto ciò che di positivo o di negativo è accaduto in questo anno. È tempo di bilanci, di valutazioni su quanto abbiamo vissuto, ma è anche tempo di trepida attesa, di fiduciosa speranza in un nuovo anno ricco di novità positive. È facile, però, cedere al disincanto e alla disillusione: tanti anni sono terminati, tanti ne sono iniziati, ma tutto sembra segnato da un inesorabile ripetersi di eventi, e così il ciclico ritorno delle stagioni, dei mesi, degli anni, rischia di cadere nel vuoto del non-senso. Il Vangelo oggi ci invita a percepire un’altra dimensione del tempo, in cui la storia umana s’inserisce nella storia della salvezza, che appartiene alla dimensione divina dell’eternità. Tutto ciò che abbiamo vissuto in quest’anno non è un isolato frammento all’interno di una storia determinata dal caso, ma un tassello importante nella storia della salvezza. Occorre interpretare gli eventi della nostra vita alla luce di quanto ci ricorda oggi l’evangelista Giovanni: «Tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto». Nulla di ciò che è accaduto in quest’anno nella nostra vita personale, nella vita ecclesiale, nella storia del mondo intero, è stato fatto senza di lui. Nulla è stato casuale e nulla, anche ciò che apparentemente ci sembra ingiusto o inspiegabile, si sottrae al progetto salvifico del Padre, che per mezzo di Gesù Cristo continua a costruire, secondo un suo disegno d’amore, la storia di tutta l’umanità. Per mezzo di Gesù, «la luce vera che illumina ogni uomo», possiamo così dare un senso a tutti gli eventi della nostra vita.

Preghiera

Signore Gesù Cristo, che sei principio e fine, alfa e omega, tu a cui appartengono il tempo e i secoli, tu che sei nato da donna nella pienezza dei tempi, benedici i nostri giorni, riempili della tua grazia, illuminali con la tua sapienza, orientali verso di te che sei la luce del mondo.

Agire

Cercherò i segni della tua luce nell’anno trascorso, ripercorrendo avvenimenti, fatti, persone incontrate, piccole e grandi.

Meditazione a cura di monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it