Vangelo

Lc 1,67-79

Lettura

Nella vigilia del Natale, la Liturgia ci fa assaporare la gioia per il compimento dell’attesa del Signore, che viene a visitarci come un sole che sorge, attraverso le parole del cantico di lode di Zaccarìa, che la Chiesa ripete ogni mattino nella preghiera delle Lodi. Il cantico del Benedictus, che Zaccarìa pronuncia rivolgendosi direttamente a suo figlio Giovanni appena nato («E tu, bambino…»), è una benedizione rivolta al Dio di Israele, che ha dato compimento alla promessa fatta ad Abramo, suscitando nella casa di Davide, cioè nella famiglia di Giuseppe di Nàzaret, un salvatore potente: Gesù Cristo, nostro Signore.

Meditazione

L’evangelista Luca introduce il cantico del Benedictus definendolo una profezia pronunciata da Zaccarìa nello Spirito Santo. L’azione dello Spirito Santo è molto presente in tutta l’opera lucana, sia nel Vangelo che negli Atti degli Apostoli, fin dall’inizio del racconto: di Giovanni Battista si era detto che «sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre» (v. 1,15); a Maria, l’angelo Gabriele aveva detto: «Lo Spirito Santo scenderà su di te» (v. 1,35); Elisabetta, appena ricevuta la visita di Maria, «fu colmata di Spirito Santo» (v. 1,41); e infine anche Zaccarìa, «colmato di Spirito Santo, profetò» (v. 1,67) benedicendo il Signore. La sua parola è profetica, cioè pronunciata a nome di Dio, in quanto «nessuno può dire: “Gesù è Signore!”, se non sotto l’azione dello Spirito Santo» (1Cor 12,3). Già prima della nascita di Gesù, la presenza dello Spirito Santo pervade tutti gli eventi e muove le persone coinvolte in questa storia di salvezza. La profezia di Zaccarìa si colloca nella scia di quella dei «santi profeti d’un tempo» (v. 70), e anticipa quella di suo figlio Giovanni, che sarà chiamato «profeta dell’Altissimo». Zaccarìa chiarisce anche il senso di quest’azione profetica, collegandola alla conoscenza della salvezza e alla remissione dei peccati. È attraverso lo Spirito di conoscenza che l’uomo può fare esperienza della salvezza, come luce che risplende «su quelli che stanno nelle tenebre» (v. 79). Ed è mediante l’effusione dello Spirito Santo che si ottiene la remissione dei peccati. L’azione dello Spirito Santo agisce nel cuore dell’uomo disponendolo ad accogliere la visita del Salvatore, concedendogli di vivere senza timore al suo cospetto, in santità e giustizia, tutti i giorni della sua vita.

Preghiera

Signore, «se alle tue creature togli lo spirito, muoiono e ritornano nella loro polvere; se mandi il tuo Spirito, sono create e rinnovi la faccia della terra» (Sal 104,29-30). Manda su tutti noi, Signore, lo Spirito Santo che, scendendo su Maria con la potenza dell’Altissimo, ha generato e genera al mondo il Verbo della vita.

Agire

Chiederò al Signore di rinnovare in me il dono dello Spirito; mi lascerò riconciliare con Dio.

Meditazione a cura di monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it