Vangelo

Lc 2,36-40

Lettura

All’interno del racconto della presentazione di Gesù al Tempio, accanto all’anziano Simeone, l’evangelista Luca introduce anche la figura dell’anziana profetessa Anna. Di lei vengono indicati diversi particolari, a proposito della sua origine familiare, della sua età, della sua condizione personale e sociale di vedova e della sua particolare devozione. Ci si aspetterebbe di ascoltare le sue parole profetiche, come era avvenuto poco prima per Simeone, ma l’evangelista si limita ad affermare genericamente che si mise a lodare Dio e a parlare del bambino a quanti aspettavano la redenzione, lasciando intendere che anche lei, come Simeone, riconosce il ruolo messianico di Gesù.

Meditazione

Nella tradizione ebraica, l’autenticità di un’affermazione deve essere valutata in base alla testimonianza di almeno due testimoni. Accanto a quella di Simeone, la testimonianza di Anna conferma il riconoscimento dell’identità messianica di Gesù. Anna ha tutte le credenziali per essere considerata una testimone credibile: innanzitutto, le viene riconosciuto il titolo di profetessa che, sin dai tempi di Maria, la sorella di Mosè e Aronne, indicava un ruolo ben preciso nella comunità religiosa di Israele; è poi avanzata in età, segno di saggezza e di maturità; rimasta vedova in giovane età, ha scelto di non risposarsi, non solo come segno di fedeltà al marito defunto, ma quasi come un atto di consacrazione a Dio, con una vita completamente dedita al Signore, al cui servizio si dedica «notte e giorno con digiuni e preghiere» (v. 37). Infine, si tratta di una donna conosciuta da tutti gli assidui frequentatori del Tempio, visto che non se ne allontanava mai. Nella Bibbia, le vedove appartengono a quelle categorie di persone delle quali Dio si prende particolarmente cura e che spesso, nonostante la loro debolezza, in quanto donne e vedove, diventano protagoniste di particolari eventi della storia della salvezza per la loro speciale fedeltà e il loro fiducioso abbandono al volere di Dio. Nella tradizione della Chiesa primitiva, le vedove, come testimonia la lettera di san Paolo a Timoteo, costituirono un vero e proprio ordine, consacrandosi alla preghiera continua e alle opere buone. Anna diventa così nella Chiesa il modello di una vita dedicata al Signore, una donna che sa cogliere i segni della sua presenza salvifica e che non esita a rendergli testimonianza, diventando mediatrice dell’incontro con Gesù.

Preghiera

Dona, Signore, a noi e alla tua Chiesa di servirti, come la profetessa Anna, con fedeltà e con cuore indiviso, perché possiamo riconoscerti come luce del mondo e sappiamo lodarti incessantemente e parlare di te a quanti, anche senza saperlo, attendono per la loro vita l’annuncio della salvezza.

Agire

Mi verificherò sulla mia fedeltà nella preghiera e sul mio impegno per l’annuncio del Vangelo.

Meditazione a cura di monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it