Sobrietà, spiritualità e solidarietà in Olanda

I cattolici danno indicazioni per la Quaresima

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di Paola De Groot-Testoni

ROMA, martedì, 21 febbraio 2012 (ZENIT.org).- In occasione della Quaresima ZENIT ha rivolto alcune domande a Matthieu Wagemaker, il sacerdote olandese della diocesi di Haarlem–Amsterdam, incaricato dai vescovi di coordinare la pastorale quaresimale nei Paesi Bassi.

Wagemaker, che è stato ordinato sacerdote nel 1993 ed è diventato poi parroco in diverse parrocchie, ha fatto il dottorato presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma e ha svolto vari compiti amministrativi per la diocesi di Haarlem-Amsterdam.

Tra i vari incarichi è stato anche il responsabile della politica pastorale del Consiglio Episcopale Olandese e del centro di sviluppo e di formazione missionaria ad Heiloo al servizio della nuova evangelizzazione. Insegna al seminario “De Tiltenberg” e alla facoltà di Teologia Cattolica di Utrecht. 

Dal luglio 2010, sta lavorando per conto del Consiglio Episcoale all’iniziativa missione e sviluppo della nostra Chiesa. Può spiegare di che cosa si tratta?

Wagemaker: All’interno della Chiesa cattolica nei Paesi Bassi c’è un forte impegno missionario. Nel secolo scorso sono partiti circa 15.000 missionari. Gli olandesi si distinguono per la loro generosità nelle attività missionarie e caritatevoli. All’interno della Chiesa ci sono quindi diverse organizzazioni per lo sviluppo, la promozione e il finanziamento di queste attività. Io gestisco a nome dell’episcopato olandese i contatti tra le organizzazioni che direttamente o indirettamente si trovano sotto la sua responsabilità e sono a capo di due di queste: le pastorali dei vescovi per la Quaresima e per l’Avvento.

Quali sono le proposte che la Chiesa olandese fa ai fedeli che si vogliono preparare alla Quaresima?

Wagemaker: Ogni anno, i vescovi inviano a tutti i credenti un messaggio in occasione della Quaresima. In questo messaggio i vescovi chiedono di prestare attenzione agli attuali sviluppi in corso all’interno della chiesa e stabiliscono una connessione tra la fede e le implicazioni della fede per la vita personale e sociale.
In tutte le parrocchie olandesi viene organizzata un’iniziativa in occasione della Quaresima. Questa iniziativa ha il fine di porre l’attenzione dei credenti sul senso e sul significato della Quaresima, e a spronarli a sacrificarsi per la missione e le inizitive di sviluppo della Chiesa cattolica. La pastorale quaresimale trova la sua ispirazione nei seguenti tre valori: sobrietà, spiritualità e solidarietà.

Nei Paesi Bassi vi è ancora la tradizione del digiuno e qual è il suo significato?

Wagemaker: I vescovi olandesi nel 1989 hanno affermato che il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo sono giorni di digiuno obbligatorio e d’astinenza e che in Quaresima bisogna fare una penitenza a discrezione di ogni credente. Questo può significare una moderazione nel mangiare e nel bere, ma anche nell’uso di stimolanti come l’alcol, il fumo e l’uso della televisione. I credenti possono anche intraprendere un’opera di carità o versare un’offerta concreta. Un’indagine mostra che il 5% di tutti gli olandesi in Quaresima digiuna. Per i cattolici, la percentuale è più alta, ma non ci sono dati certi.

In Quaresima, si nota un ritorno alla pratica della confessione?

Wagemaker: Il precetto pasquale è praticato da una piccolissima parte dei cattolici nei Paesi Bassi. La Pasqua stessa viene festeggiata solo da 600.000 dei 4.300.000 cattolici olandesi. Dal 1968 la confessione è una pratica molto limitata nei Paesi Bassi. I vescovi e tanti sacerdoti fanno del loro meglio per incoraggiare i fedeli alla pratica del sacramento della confessione ma i loro sforzi per ora hanno ottenuto scarsi risultati.

Qual è il rapporto tra queste iniziative e la fede?

Wagemaker: I vescovi olandesi vedono una connessione tra l’impegno per lo sviluppo integrale dell’uomo e la nuova evangelizzazione. La dimensione sociale della Chiesa è uno strumento perchè nella società si sviluppi un dialogo ed è un buon mezzo per indirizzare i cattolici stessi e tenerli coinvolti nella vita della Chiesa. 

Gli olandesi sono più sensibili rispetto alla media per le attività sociali e sono persone pratiche. Attraverso lo sviluppo della Chiesa, possono essere affrontati i valori del Vangelo. I vescovi vedono la connessione tra sviluppo umano integrale e l’evangelizzazione, come viene mostrato nelle due enicliche “Populorum progressio” e “Caritas in veritate” rispettivamente dei papi Paolo VI e Benedetto VXI. Vediamo quindi la pastorale quaresimale adesso più come un mezzo per costruire la Chiesa e come mezzo per nuova evangelizzazione piuttosto che un’iniziativa per raccogliere fondi per la missione e per opere di sviluppo sociale. Si tratta di una deliberata scelta dei Vescovi.

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ZENIT Staff

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