Annaba: un simbolo per cristiani e musulmani

La donazione del Papa per la basilica di Sant’Agostino in Algeria

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di Anne Kurian

ROMA, venerdì 17 febbraio 2012 (ZENIT.org) – Papa Benedetto XVI ha effettuato una donazione personale per la ristrutturazione della basilica di Sant’Agostino in Algeria, nella città di Annaba, ovvero l’antica Ippona o Hippo Regius, dove il Santo, Dottore e Padre della Chiesa, fu vescovo dal 396 fino alla sua morte nel 430.

La basilica è attualmente in fase di ristrutturazione e la fine dei lavori è prevista per l’inizio dell’anno prossimo.

Monsignor Paul Desfarges, S.I., vescovo di Costantina e di Ippona, ha spiegato a ZENIT il significato del gesto del Papa e che cosa rappresenta per la basilica.

Il Papa ha fatto un dono per la ristrutturazione della Basilica di Sant’Agostino ad Annaba. Lei l’aveva richiesto personalmente?

Mons. Desfarges: Sì, è stata richiesta la carità delle Chiese sorelle e delle comunità, quindi la Papal Foundation ha contribuito. Ho, in seguito, sollecitato anche Benedetto XVI, che ha voluto fare una personale donazione. So, infatti, che ha a cuore che la figura di Sant’Agostino continui ad essere conosciuta e venerata nel luogo dove fu vescovo.

Benedetto XVI ha una grande “amicizia” per Sant’Agostino?

Mons. Desfarges: Il nostro Papa fa spesso riferimento a questo Santo ed il pensiero teologico del Pontefice è molto marcato dai suoi studi. 

Come sapete, ognuno di noi ha un santo o una santa che diventa il suo amico/a, e credo che Sant’Agostino faccia parte degli “amici” di Benedetto XVI. Anche qui noi chiamiamo “Amici di Sant’Agostino” i bambini del Paese che si aprono al Mistero di Gesù, perché hanno fatto, a loro modo, l’esperienza del Santo.

“Ti cercavo fuori di me, e tu eri in me”, scrisse infatti il vescovo di Ippona, parlando della sua conversione. Il Papa fa spesso riferimento a questa esperienza centrale.

In che modo questa basilica è un luogo simbolico per il dialogo tra cristiani e musulmani?

Mons. Desfarges: Questa basilica è l’orgoglio della gente di Annaba: ha un vero e proprio fascino architettonico! L’Algeria vuole registrarla sulla lista dei monumenti storici e i maestri vetrai che stanno restaurando le vetrate, gravemente danneggiate, vengono riempiti di parole di elogio per la qualità di queste vetrate.

C’è da dire soprattutto che la basilica è sempre più visitata da algerini di ogni condizione sociale. Questi visitatori sanno benissimo che non vengono a visitare un museo, ma che entrano in un luogo di silenzio e di pace, per conoscere meglio il loro antenato Agostino. 

Sono orgogliosi di questo pensatore universale, di questo dottore dell’Amore. Attraverso Sant’Agostino, tutto il passato cristiano dell’Algeria viene restituito al suo popolo. Sempre più studi e tesi vengono fatti in Algeria su di lui, per questo la chiesa è un luogo di dialogo tra cristiani e musulmani.

I Padri Agostiniani, inoltre, che animano le funzioni celebrate nella basilica, assicurano una permanenza per l’accoglienza dei visitatori e dei pellegrini. Accanto, poi, una comunità delle Piccole Sorelle dei Poveri si prende cura degli anziani, spesso in condizioni molto modeste. La gente di Annaba è molto generosa ed aiuta la casa a vivere, si può dire che la collina di Ippona sia una collina santa.

Questa basilica ha poco più di 100 anni: la sua consacrazione avvenne il 29 marzo 1909. Perché è stata costruita in questo luogo?

Mons. Desfarges: La basilica si trova su una collina ai piedi della quale, a poche centinaia di metri, si trova il sito archeologico di Hippo Regius, il nome di Ippona ai tempi di Sant’Agostino. Al cuore di questo luogo ci sono i resti della basilica della Pace, dove il Santo annunciò il Vangelo dell’Amore al suo popolo.

Nel 1839, se non erro, un altro suo grande amico, monsignor Antoine Dupuch, il primo vescovo di Algeri, volle che fosse costruita una basilica dedicata a Sant’Agostino nei pressi della basilica antica. Era un segno che la stessa Chiesa di sempre continuasse l’avventura di Sant’Agostino e il suo annuncio del Vangelo dell’Amore.

Ci sono anche organismi francesi che contribuiscono alla ristrutturazione?

Mons. Desfarges: Prima di tutto bisogna menzionare il finanziamento pubblico algerino, in particolare il forte sostegno della provincia di Wilaya e dell’Assemblea Comunale di Annaba. Poi vanno aggiunti i mecenati privati: algerini, francesi e di altri Paesi europei.

Per quanto riguarda la Regione Rodano-Alpi,inoltre, è stato firmato un accordo di finanziamento a causa dei legami di questa regione con l’est dell’Algeria. Annaba è gemellata con Saint-Etienne; Lione con Setif e Grenoble con Constantina.

In sostanza, come la Regione PACA (Provenza-Alpi-Costa Azzurra) di Marsiglia era stata sollecitata per il restauro della Basilica di Nostra Signora d’Africa ad Algeri; la Rodano-Alpi lo è stata per la Basilica di Sant’Agostino di Ippona.

[Traduzione dal francese a cura di Paul De Maeyer]

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ZENIT Staff

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