In 10mila hanno guardato negli occhi Sant'Antonio

Grande successo a Padova per la mostra, per l’occasione prorogata fino a domenica

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Oltre 10mila persone in poco più di dieci giorni hanno guardato il Santo negli occhi. Uno sguardo che ha attraversato quasi otto secoli, che incanta ed emoziona quanti sono andati ad incontrarlo nella Mostra della Devozione Popolare, al piano terra del Museo Antoniano, nel Chiostro del Beato Luca Belludi in Basilica.

Dopo la grande emozione per gli studiosi nell’aver svelato la ricostruzione del il Volto del Santo in anteprima italiana, in occasione del Convegno Scoprendo il volto di Antonio, al Centro Culturale San Gaetano di Padova, iniziativa che rientrava nel Giugno Antoniano patavino, moltissime persone si sono recate a conoscerlo di persona alla Mostra della Devozione Popolare, dove è esposto dal 12 giugno.

Solo nella giornata di domenica 15 giugno, prima domenica di esposizione, del busto solo state oltre 2.700 le persone che, chi con curiosità, chi con emozione, sono andate a guardare Gli occhi che hanno visto il cielo, nella piccola e suggestiva sala allestita per l’occasione.

Moltissimi visitatori hanno poi lasciato il proprio commento nel libro delle Presenze allestito all’ingresso del Museo Antoniano: la maggioranza si è sentita immediatamente conquistata dalla restituzione delle fattezze mortali di questo Santo che si presenta proprio nella sua umanità. Per molti è stato invece uno choc, perché il volto si mostra molto distante dalla iconografia tradizionale con il quale frate Antonio è raffigurato: ieratico e idealizzato.

Ma per tutto, un momento importante e suggestivo, di incontro tra scienza e fede, per dare un volto all’immaginario collettivo, ad un Santo che a distanza di oltre otto secoli è nel cuore di milioni di pellegrini in tutto il mondo. Tra tutte una frase affidata alle pagine di questo libro, riassume l’intensità dei questa comunione di sguardi, tra gli uomini di oggi e l’uomo che Antonio fu, sette secoli fa: “Abbiamo cercato un mito; abbiamo trovato un uomo”.

Questa infatti è la ricostruzione forense del volto di frate Antonio, immagine tra le più vicine alla realtà mai realizzate in otto secoli di storia. Gli studiosi del Museo di Antropologia dell’Università di Padova in collaborazione con Arc-team Archaeology (TN), Centro Studi Antoniani (PD), Centro de Tecnologia da Informação “Renato Archer” e Laboratorio de Antropologia e Odontologia Forense (Brasile), sono infatti riusciti a risalire al vero volto del Santo sulla base dell’analisi morfometrica del calco del cranio conservato nella Basilica, realizzato durante la ricognizione del 1981.

A questa analisi sono state aggiunte le conoscenze dello stato di salute del Santo nel periodo immediatamente precedente la morte: alcune fonti riportano che Antonio soffrisse di idropisia, una patologia che causa un eccesso di liquido nel tessuto sottocutaneo. Per raggiungere il più alto grado di attendibilità possibile, sono state inoltre considerate le caratteristiche tipiche dei portoghesi dell’epoca, influenzate dalle popolazioni turche e arabe.

Il risultato è un volto che somiglia di più a quello delle persone lo incontravano al suo tempo che a quello delle persone che si inginocchiano davanti a lui e all’iconografia tradizionale, un volto che ha emozionato quanti ci stavano lavorando, primo tra tutti Cicero Moraes, designer 3D brasiliano molto noto per le sue ricostruzioni facciali in ambito archeologico e collaboratore del Laboratorio de Antropologia e Odontologia Forense di San Paolo in Brasile. Per lui infatti, che ha lavorato “alla cieca” scoprire l’identità dell’uomo oggetto della sua ricostruzione, è stato un vero choc: “Ad ogni passo mi domandavo chi fosse quell’uomo – racconta ancora emozionato Moraes – quanto l’ho saputo, dapprima ho pensato ad uno scherzo, poi sono rimasto letteralmente senza parole. Ho sentito una grande responsabilità: milioni di persone avrebbero visto in faccia il loro Santo”.

Tutti i pellegrini potranno quindi incontrare gli occhi di Antonio nella Mostra della Devozione Popolare della Basilica, Chiostro del Beato Luca Belludi, con ingresso libero dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 18, fino al 29 giugno 2014. A quanti si recheranno in visita, verrà consegnata una vita di Antonio, ed una cedola per ricevere la “voce” di Antonio, il Messaggero di sant’Antonio in abbonamento gratuito per un anno.

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Per info:

http://www.facebook.com/Basilicasantantonio

http://www.basilicadelsanto.org/ita/home.asp

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ZENIT Staff

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