Il dono del Papa: il libretto di orazioni con la "preghiera delle cinque dita"

Nell’opuscolo distribuito oggi durante l’Angelus, presenti anche le preghiere tradizionali, i salmi, le formule dei Santi e dei Beati, il Rosario e le “acclamazioni” contro le bestemmie

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Dopo la “Misericordina”, Papa Francesco sorprende i fedeli con un nuovo regalo. Ai pellegrini riuniti in piazza San Pietro per l’Angelus di questa III domenica di Avvento, tra cui spiccava un folto gruppo di ragazzi degli Oratori romani venuti per la benedizione dei “Bambinelli”, il Papa ha fatto un regalo speciale.

Si tratta di un libretto tascabile di preghiere preparato dalla Elemosineria e dalla Libreria Editrice Vaticana, le cui prime 50 mila copie sono state distribuite gratuitamente oggi dai volontari in Piazza San Pietro. Chi vorrà procurarsi l’opuscolo dovrà attendere le nuove pubblicazioni disponibili a breve presso i punti vendita della Lev a un prezzo molto ridotto. 

Il libro è una sorta di ‘Bignami’ delle preghiere per i fedeli, che raccoglie e suggerisce in 40 pagine formule di orazione di facile memorizzazione, utili “per i vari momenti della giornata e per le diverse situazioni della vita”, come ha spiegato oggi il Papa.

Le invocazioni sono introdotte da una suggestiva frase del Pontefice: “Quando prego Dio respira in me”. Sulla copertina, sotto la scritta “Preghiere”, si trova invece un affresco del III secolo, custodito nelle catacombe romane di Santa Priscilla, raffigurante un Orante, un uomo in preghiera con le braccia aperte rivolte al cielo.

Oltre alle preghiere conosciute come il Padre Nostro, l’Ave Maria, il Gloria, nel ‘vademecum’ sono riportate alcune formule brevi che scandiscono i momenti della giornata dall’alba fino alla notte. Non mancano preghiere bibliche, come il Magnificat, le invocazioni tratte dal Libro dei Salmi, e anche l’Angelus Domini, il Rosario, la Via Crucis e la Coroncina della Divina Misericordia di Santa Faustina Kowalska. Presenti pure le preghiere composte da Santi e Beati, quali Francesco d’Assisi, Teresa di Gesù Bambino e Madre Teresa di Calcutta. 

La vera particolarità dell’opuscolo è, tuttavia, “la preghiera delle cinque dita” riportata nelle pagine 32-33, dove è riprodotto il disegno di una mano in cui ogni dito esprime un’intenzione.

Il pollice – spiega il Santo Padre –  è “il dito a te più vicino” e quindi ci ricorda chi i nostri cari e tutti coloro per cui pregare è un “dolce obbligo”. L’indice invece ci fa pregare per tutti quelli che hanno il compito di guidare gli altri, quindi “coloro che insegnano, educano e curano”: maestri, professori, medici e sacerdoti.

Il medio, il dito più alto, rammenta invece “i nostri governanti”, quindi le persone che hanno nelle mani le sorti della società e che “gestiscono il destino della nostra patria e guidano l’opinione pubblica”. L’anulare, poi – “il nostro dito più debole come può confermare qualsiasi insegnante di pianoforte”, dice il Papa – ci esorta a pregare per i più deboli, “per chi ha sfide da affrontare” e per i malati che necessitano di “preghiere giorno e notte”. Allo stesso tempo l’anulare ci fa pregare per le coppie sposate, essendo il dito dove si indossa la fede nuziale.

In ultimo c’è il mignolo, il dito più piccolo, “come piccoli – evidenzia Francesco –dobbiamo sentirci noi di fronte a Dio e al prossimo”. Con questo dito preghiamo per noi stessi, perché “dopo che avrai pregato per tutti gli altri, potrai capire meglio quali sono le tue necessità guardandole nella giusta prospettiva”.

A concludere il prezioso libretto, c’è l’invocazione a San Michele Arcangelo “contro le insidie del demonio” e alcune “acclamazioni” riparatorie contro le bestemmie.

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ZENIT Staff

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