Il 22 dicembre scorso gli amici della Comunità di Sant’Egidio di Napoli mi hanno invitato a tenere un incontro e la celebrazione dell’Eucaristia a Scampia. Sono corso perché ho visto nascere il quartiere, ingrandirsi, diventare enorme, finire sotto costante attenzione delle Forze dell’Ordine, primeggiare sulle prime pagine dei giornali e illuminare di luce sinistra i video delle mille televisioni e di tanti siti internet con notizie di crimini di ogni genere.
Sono corso perché ho sempre creduto, frequentandola un poco, che Scampia non è solo quella che ci fanno vedere e leggere e che ci raccontano: Scampia è terra di Dio, dove abitano migliaia di uomini, donne, bambini, giovani, anziani amanti della pace e della giustizia, devoti alla Madonna e fedeli alla religione.
Avevo appena letto il Messaggio del Papa per la prossima Giornata Mondiale della Pace, avevo riflettuto su una delle prime riflessioni dove Benedetto XVI accenna alle mille tragedie dell’umanità però constata anche che “…tuttavia, le molteplici opere di pace, di cui è ricco il mondo, testimoniano l’innata vocazione dell’umanità alla pace”.
In ogni persona il desiderio di pace è aspirazione essenziale e coincide, in certa maniera, con il desiderio di una vita umana piena, felice e ben realizzata. In altri termini, il desiderio di pace corrisponde ad un principio morale fondamentale, ossia, al dovere-diritto di uno sviluppo integrale, sociale, comunitario, e ciò fa parte del disegno di Dio sull’uomo. L’uomo è fatto per la pace che è dono di Dio. Tutto ciò mi ha suggerito di ispirarmi per questo Messaggio alle parole di Gesù Cristo: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio…» (Mt 5,9).
E proprio a Scampia ho incontrato gli Operatori di Pace nella Scuola della Pace presente quidal 1978quando non esisteva neanche la 167! In Via Bakù, vicino all’ASL, la Comunità di Sant’Egidio ha attivato appunto la Scuola della Pace.
Gabriella e Nadia, le responsabili, mi raccontano che tante persone del quartiere aiutano quotidianamente gli stranieri che affollano le Rotonde a ogni ora del giorno e della notte, in cerca di un tetto e di un lavoro, portano loro da mangiare e, soprattutto, il calore dell’amicizia. Nella scuola della Pace tanti giovani di Scampia aiutano i bambini a studiare, a socializzare con gli altri ragazzi.
Ancora: c’è un vero e proprio laboratorio artistico dove vengono accolti i disabili che vivono nella zona e sono educati a esprimere i loro sentimenti attraverso la pittura e l’arte in genere. Poi il discorso della fede: ogni settimana c’è la catechesi per tutti, giovani e adulti, un cammino di fede che aiuterà a vivere l’Anno della Fede.
Anche questa è Scampia, dove germoglia e matura la pace, nonostante tutto. Questa realtà di Scampia mi ha fatto tornare al cuore le parole di Benedetto XIII a mezzogiorno di Natale, nella benedizione Urbi et Orbi: “…la verità è germogliata! Dio è nato! «La terra ha dato il suo frutto» (Sal 67,7).
Sì, c’è una terra buona, una terra sana, libera da ogni egoismo e da ogni chiusura. C’è nel mondo una terra che Dio ha preparato per venire ad abitare in mezzo a noi. Una dimora per la sua presenza nel mondo. Questa terra esiste…”, e anche oggi da questa terra è germogliata la verità della vita buona, di un cristianesimo che non urla ma va in profondità, di gente buona, semplice e, per questo, non fa notizia, non è buttata sulle prime pagine dei giornali, non apre i notiziari radio-televisivi!
“Perciò – continua il Papa – c’è speranza nel mondo, una speranza affidabile anche nei momenti e nelle situazioni più difficili. La Verità è germogliata ancora una volta portando amore, giustizia e pace…”.
E’ germogliata a Scampia! Per questo: BUON ANNO NUOVO A SCAMPIA e ai suoi operatori di pace!