Lettura

Ci inoltriamo sempre di più nella conoscenza del «mistero nascosto per secoli e ora rivelato» come descrisse san Paolo l’evento della venuta di Cristo al mondo. L’apostolo Giovanni ci fa capire che da questa esperienza deriva la nostra capacità di amare. Il Vangelo ci proietta nella scena sul lago di Galilea, dove Gesù sorprende ancora i suoi, camminando sul mare. È un segno della grandezza di Dio in mezzo a noi, che ci invita a non temere.

Meditazione

In questa parte della sua lettera Giovanni ci invita ad entrare sempre di più nella conoscenza di Gesù Cristo, che è manifestazione dell’amore di Dio e, proprio a partire da questa esperienza, saper amare veramente i nostri fratelli. Partecipiamo ancora di quell’atmosfera serena e gioiosa che ci è stata trasmessa attraverso la celebrazione del mistero della nascita di Gesù e dei suoi primi passi, affidato alla custodia e protezione di Giuseppe e Maria. Sotto questa luce dobbiamo vedere l’episodio scelto per il giorno di oggi: è anche questa una manifestazione di Dio al mondo; Gesù la compie in modo eccezionale, camminando sulla superficie delle acque. Il mare, con la sua estensione e forza misteriosa, nella concezione biblica è spesso considerato come l’insieme degli elementi del male in combattimento con l’uomo, che possono sopraffarlo. Il camminare di Gesù sul mare significa innanzitutto il dominio su queste forze, che è una prerogativa divina. Gli apostoli, com’è ovvio, si spaventano. Ma Gesù li incoraggia ad essere aperti anche a questo, anche alle maggiori manifestazioni della potenza divina sulla terra. Li incoraggia a non temere. Infatti: «nellamore non c’è timore; al contrario lamore perfetto scaccia il timore», dirà poi Giovanni nella sua lettera. Gesù lo dice ai suoi con quelle parole che hanno consolato tanti cuori nel corso della storia: «Sono io; non abbiate paura!». Tutti ricordiamo con affetto queste parole ripetute con ardore dal Papa Giovanni Paolo II, fin dall’inizio del suo ministero di successore di Pietro. Anche lui, in effetti, aveva sperimentato la consolazione di Dio in mezzo a tante difficoltà della sua vita e della sua gente in Polonia, in un periodo tra i più difficili della storia recente dell’umanità. Gesù ci incoraggia oggi a conoscerlo meglio, a lasciarci conquistare dalla sua persona, fino a comprendere che Lui è la manifestazione dell’amore di Dio sulla terra. Solo questa consapevolezza ci dà la forza per corrispondere all’amore con l’amore, per donarci senza limiti ai nostri fratelli.

Preghiera

O Dio, luce del mondo, concedi a tutte le genti il bene di una pace sicura e fa’ sentire ai nostri cuori la forza della speranza che ha alimentato la vita di Maria e Giuseppe, per Cristo, nostro Signore.

Agire

Cercherò di mantenere il clima di raccoglimento e dialogo con Dio nelle mie attività. 

Meditazione del giorno a cura di padre Paolo Cerquitella, LC, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it