Da giornalista e uomo di scuola mi voglio soffermare su una domanda che sento spesse volte, in diverse occasioni; tra i giovani e gli adulti; tra i professionisti e i semplici impiegati; tra gli imprenditori e i loro operai; tra credenti e non: Ma oggi Cristo è visibile? Io non darò una risposta, non ne ho titolo, ma di sicuro mi sento di esprimere un mio pensiero,  da cui, da qualche anno, ho tratto la mia principale ragione di vita. La domanda è molto seria e i riscontri possono essere numerosi.

È risaputo che tante volte le risposte cercate si perdono nelle analisi meta-scientifiche dei mille convegni o delle ricerche individuali. Si possono anche trovare nel tentativo di individuare in un segno, in una visione o in un fenomeno speciale, i contorni della bellezza del Figlio di Dio. Durante una catechesi, un ragazzo raccontava di un suo compagno che sarebbe pronto a credere in Gesù o nella Vergine Maria, se solo apparissero per trenta secondi al suo cospetto. Sono in molti a chiedere un segno tangibile. In migliaia, infatti, s’incamminano per viaggi difficili, pur di imbattersi in un evento fuori dalla norma, magari in un “costato sanguinante”, scolpito sul legno di una immagine di Cristo in croce. Le richieste sono tante. La fede così muore o si mantiene tramite un compromesso esteriore che, se da una parte può accendere una fiamma interiore, dall’altra, è pronto a rimettere tutto in discussione, appena un possibile segno, non si ripeta più. 

Ma essere cristiani non significa altro? Non nascondo che anche il sottoscritto, nei suoi trascorsi,  si era registrato all’albo dei “ricercatori di segni” e ne è stato un rappresentante, forse anche qualificato. Da un po’ di anni mi sono fatto eliminare dalla lunga lista dei devoti al “Cristo invisibile” e ai miracoli a Lui richiesti.

Ho scelto di guardare la realtà nella sua espressione più vicina a noi e ho compreso umilmente e a piccoli passi, che Cristo è qui, con noi, ogni giorno, in ogni istante, sempre! Se vuoi lo tocchi, lo vedi, lo odori, lo senti, lo percepisci, lo gusti! Non ho più così chiesto l’iscrizione ad alcun elenco speciale. Ho incominciato a capire, grazie al cammino nella Chiesa, che proprio Gesù, con le sue parabole e i sui insegnamenti diretti, ha offerto, all’umanità tutta, le vie per poterlo incontrare, vedere e raggiungere.

Il vero miracolo avviene quando si avverte la Parola vivente del Vangelo in un fatto o in una persona che gravitano intorno a te. Tante volte cercare l’invisibile, significa dimenticare la durezza o la bellezza della realtà che ci circonda. È un modo per evadere, di non mettersi in gioco, di non assumersi delle responsabilità dirette. Incontrare Cristo visibile è tutto l’opposto.

Il vangelo di Matteo offre, anche ai più increduli, una pagina straordinaria. In essa Gesù spiega, con parole semplici e chiare, dove i giusti possono vederlo e fare conoscenza ogni giorno con Lui e dove gli stolti continuano ad ignorarlo, in ogni momento della loro vita.  Ai primi che chiedevano: “Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?....egli dirà: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.

Poi dirà agli stolti: ….. ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere;….. Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato….e non ti abbiamo assistito?  Egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me…”.  Guardiamoci intorno e senza fuggire, con lo sguardo e con il cuore, amiamo il prossimo con intensità e Cristo sarà lì, visibile, anche oggi!

* Egidio Chiarellapubblicista-giornalista, collabora con il Ministero dell’Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo La nuova primavera dei giovani.

Chi volesse contattarlo può scrivere al seguente indirizzo email: egidio.chiarella@libero.it