Lettura

Dopo la festa dell’Epifania la Chiesa ci invita a perseverare nella contemplazione della manifestazione di Cristo al mondo. Lo fa offrendoci la continuazione della testimonianza di Giovanni nella sua prima lettera, che ci trasmette l’ardore del testimone diretto delle opere di Gesù; e, inoltre, ci offre alcuni brani in cui il figlio del falegname di Nazaret comincia a presentarsi al mondo al termine della sua vita nascosta.

Meditazione

Sono i primi passi della missione di Gesù, della sua vita pubblica. È trascorso il lungo periodo della vita umile e nascosta di Nazaret; Gesù ha circa trent’anni. Quanto ci deve far riflettere questo periodo così prolungato al quale il Figlio di Dio fatto uomo si è sottomesso umilmente! Egli si è veramente adattato alle nostre circostanze, al nostro modo di vivere. La nostra vita, infatti, trascorre quasi nella sua totalità fra tanti momenti di ordinarietà, di semplicità. Quanto ci insegna! Tutta la vita di Gesù Cristo ha un valore di redenzione, dall’atto più umile compiuto nel piccolissimo villaggio di Nazaret, al sacrificio supremo sulla croce, fino all’ultima goccia di sangue. Sotto questa luce acquista un grande valore ogni momento della nostra vita, anche il più modesto e ordinario. Lasciata la città natale, Egli ora si stabilisce a Cafarnao, come testimonia l’evangelista e apostolo Matteo. È molto probabile che sia venuto ad abitare a casa di Simone, come riferiscono altri testi dei Vangeli. Da lì, egli parte per predicare con ardore, fin dal primo momento: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Ora la Chiesa ci invita, quindi, ad entrare nel mistero della persona di Cristo. Colui che i nostri occhi avevano contemplato nell’umile stalla, indifeso, protetto solo da Maria e Giuseppe, ora ce lo fa conoscere nei primi passi della sua “vita pubblica”. I misteri della sua infanzia e della sua vita nascosta illuminano tutta la sua esistenza e, insieme al suo ministero di predicazione, che culminerà nella passione, morte e risurrezione, ci fanno conoscere il «mistero nascosto dai tempi antichi», come dice san Paolo. È il mistero dell’amore di Dio che è sempre fedele, e che viene a riscattare l’uomo, a introdurlo nel “regno” preparato da Dio per tutti i suoi figli. Gesù lo chiama: «il regno dei cieli». Accogliamo anche noi l’invito forte di Gesù; aneliamo anche noi di possedere questo regno. La condizione è la nostra conversione, cioè la purificazione del cuore; nessuno, infatti, può avere accesso a quel regno se prima non si rinnova.

Preghiera

O Dio, Padre di eterna misericordia, fa’ che si convertano a te i nostri cuori, perché nella ricerca dell’unico bene necessario e nelle opere di carità fraterna siamo sempre consacrati alla tua lode, per Cristo nostro Signore.

Agire

Oggi cercherò di mettere in atto un gesto di conversione personale.

Meditazione del giorno a cura di padre Paolo Cerquitella, LC, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it