Lettura

In Gesù di Nazaret si compie la profezia di Isaìa. È l’annuncio dell’era messianica, cioè del momento culminante della storia in cui il Messia, fatto servo di Dio, viene a sanare i cuori contriti, a portare la pace, la vista ai ciechi e ad annunziare il tempo di grazia del Signore. In Cristo, Dio ci dona il compimento di tutte le promesse dell’Antico Testamento, e ce lo mostra in un modo sorprendente, totalmente al di là delle aspettative umane.

Meditazione

Nazaret, ai tempi di Gesù, era una piccolissima borgata di famiglie situata sulla china di una collina, ma anch’essa dotata di una sinagoga, dove ci si riuniva per il culto sabbatico. Gesù, che ha da poco iniziato la sua missione di predicazione, è di nuovo nel suo paese e sceglie questo scenario per proclamare l’inizio dell’era messianica: «Oggi si è compiuta questa Scrittura!». I giudei vivevano nell’attesa anelante della venuta del Messia, che avrebbe portato un’era nuova di pace, di trasformazione profonda, proprio come era stato predetto dal profeta Isaìa. Come dev’essere stato sorprendente e forte sentire le parole di Gesù! Riferisce san Luca che: «Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca». Gli abitanti di Nazaret si trovarono così di fronte alla presenza di un Dio che compie le sue promesse, e ne rimangono storditi e meravigliati. Dio mantiene sempre le sue promesse ma per noi è difficile, alcune volte, riconoscere questa verità. Per questo è necessaria la fede. Solo la fede ci permette di oltrepassare le apparenze e di vedere la mano di Dio presente in ogni circostanza della nostra vita, di comprendere come Egli compie tutto per il nostro bene. A Lourdes, una volta, insieme ad altri infermi, vennero alcuni malati di AIDS, accompagnati dalle missionarie della carità di Madre Teresa. In una delle attività tenute dal gruppo, si tenne una “via crucis dei malati”, e quattordici di loro vennero scelti perché facessero un breve commento in ognuna delle stazioni. Uno di essi disse delle parole che nessuno dimenticò: «Io ringrazio Dio per la malattia che mi ha dato, perché io ero molto lontano e infelice e, grazie alla malattia, ho conosciuto le suore, ho trovato la fede e con essa la mia felicità!». Quest’uomo morì tre mesi dopo il pellegrinaggio; lasciò a tutti una testimonianza viva della forza della grazia che è capace di raggiungerci ovunque. Sì, oggi si compie questa Scrittura. Riconosciamo anche noi Dio che viene con amore tra noi!

Preghiera

O Dio, che in Cristo, tuo Figlio, hai rivelato a tutti i popoli la sapienza eterna, fa’ risplendere su di noi la gloria del nostro Redentore, perché giungiamo alla luce che non ha tramonto, per Cristo nostro Signore.

Agire

Oggi cercherò di discernere la presenza di Dio e rinnoverò la fiducia piena in Lui.

Meditazione del giorno a cura di padre Paolo Cerquitella, LC, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it