Grande compiacimento nel mondo per la notizia della normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cuba, avvenuto – come sottolineato dal presidente Usa Barack Obama – grazie anche alla mediazione di Papa Francesco.
Anche le Conferenze Episcopali dei due paesi – riferisce l’agenzia Fides – si sono dette soddisfatte per la storica decisione, che pone fine a una crisi durata circa 53 anni. In particolare, i vescovi degli Stati Uniti – in un comunicato firmato da mons. Oscar Cantù, vescovo di Las Cruces e presidente della Commissione Episcopale ‘Giustizia e Pace’ – hanno affermato: “Ci incoraggia l’annuncio da parte dell’amministrazione (Obama) di azioni importanti che favoriscono il dialogo, la riconciliazione, il commercio, la cooperazione e il contatto tra le nostre rispettive nazioni e cittadini”.
“Crediamo sia giunto il momento per gli Stati Uniti di stabilire piene relazioni diplomatiche con Cuba”, scrive mons. Cantù, indicando tra le azioni auspicabili la rimozione di tutte le restrizioni sui viaggi a Cuba, l’abbandono del termine “terrorista” con cui si indicano tutte le realtà di Cuba, la promozione degli scambi commerciali e la revoca delle restrizioni su affari e finanze.
Dai presuli anche la proposta di un’agevolazione della cooperazione nei settori della tutela ambientale, del controllo del traffico di droga e di esseri umani e nel campo scientifico. “La partecipazione – si legge nel comunicato – è il modo per sostenere il cambiamento a Cuba e sostenere il popolo cubano nella sua ricerca per la democrazia, i diritti umani e la libertà religiosa”.
Dal canto suo, la Conferenza Episcopale cubana ha dichiarato in un altro comunicato che “le importanti dichiarazioni del presidente di Cuba, Raul Castro, e del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, segnano una nuova tappa nelle relazioni tra i nostri due paesi”.
I vescovi ringrazano quindi il Signore, alla vigilia di Natale, “in quanto nuovi orizzonti di speranza illuminano la vita del popolo cubano, perché le buone relazioni senza tensioni tra i popoli così vicini sono il fondamento di un futuro promettente”.
Soprattutto esprimono la loro speciale gratitudine per Papa Francesco, “che entrambi i Capi di stato hanno riconosciuto come un importante mediatore di un desiderio che ora si avvera”. Ci auguriamo – proseguono – che la volontà espressa dai Presidenti contribuisca al benessere materiale e spirituale del nostro popolo”.
In conclusione, i vescovi di Cuba dicono di apprezzare moltissimo la liberazione dei tre cubani accusati dagli Usa di spionaggio e il ritorno nella loro patria e nelle loro famiglie, così come “il gesto umanitario” nei confronti del prigioniero americano, il businessman Alan Gross, detenuto dal 2009 all’Avana, “che ha potuto rincontrarsi con la sua famiglia”.