Sfidando un cielo che minacciava pioggia e rinunciando ad un’ora di shopping pre-natalizio, 400 manifestanti si sono dati appuntamento ieri sera a piazza San Silvestro, nel centro storico di Roma, per la nuova veglia delle Sentinelle in Piedi.
L’obiettivo è sempre lo stesso: protestare pacificamente contro il ddl Scalfarotto e tutti i progetti legislativi ed amministrativi a vario titolo finalizzati a demolire il concetto di famiglia fondato sul matrimonio tra uomo e donna, e le naturali differenze tra i due sessi.
La veglia di ieri sera a Roma è stata disturbata da un gruppo di una trentina di persone legate a movimenti LGBT, che hanno inscenato cori ed insulti contro le Sentinelle, dipinte come nemici della libertà e assimilate alle dittature nazista e comunista.
Le forze dell’ordine hanno tuttavia impedito che i facinorosi sconfinassero nell’area della veglia e le aggressioni sono state soltanto verbali. Nessuna Sentinella ha reagito alle provocazioni, opponendo soltanto la lettura silenziosa di un libro, simbolo della cultura che sconfigge tutti i pregiudizi, anche quelli di marca “progressista” e liberal.
Nonostante il clima a tratti teso, secondo Enrico Mantovano, portavoce romano delle Sentinelle in Piedi, la veglia di ieri “si può ritenere un grande successo: abbiamo di nuovo riempito piazza San Silvestro, anche se i numeri sono relativi, perché quello che conta è il rapporto umano con i singoli partecipanti, che in questa veglia penso sia riuscito particolarmente bene”.
Dopo oltre un anno di manifestazioni delle Sentinelle in tutta Italia, non sono mancati i risultati concreti: il ddl Scalfarotto si è arenato in Senato tra decine di emendamenti e gli opuscoli pro-gender dell’UNAR sono stati ritirati.
Come spiegato da Mantovano a ZENIT, tuttavia, “la battaglia continua su tutti i fronti” e si estende al progetto di legge sulle “unioni civili”, come pure alle “nuove vie al gender in ambito scolastico”, fino al “divorzio breve”. Una battaglia che “interessa particolarmente anche il Comitato Articolo 26 che si sta battendo molto in questo campo”.
Le contestazioni ricevute ieri sono il segno che “le Sentinelle ‘danno fastidio’ e ci immaginiamo quale possa diventare il clima dopo un’eventuale approvazione del ddl Scalfarotto”, conclude Mantovano.
In un comunicato stampa successivo alla veglia romana, infatti, le Sentinelle in Piedi lamentano il clima di scontro alimentato dai loro oppositori e il rischio che l’approvazione di una legge contro l’omofobia possa andare “a ledere una libertà fondamentale, quella di pensiero ed espressione”, con conseguenze “anche penali”.
Al tempo stesso, le Sentinelle in Piedi hanno preso le distanze da “gruppi esterni, estranei alla veglia, che hanno concorso a causare disordini, rispondendo alle provocazioni dei movimenti LGBT”.
Nonostante le aggressioni, prosegue il comunicato, “le 400 Sentinelle presenti, a testimonianza della straordinaria unicità di un popolo che si mobilita, sono però rimaste in silenzio, senza reagire, dimostrando ancora una volta che lo scopo non è creare contrapposizioni ma difendere la libertà. Di tutti, pure di chi contesta”.
Le Sentinelle rivolgono infine “un ringraziamento sentito alle Forze dell’Ordine che, in un clima ostile e pericoloso, hanno comunque garantito l’incolumità fisica” dei manifestanti.
Oltre che a Roma, ieri le Sentinelle in Piedi hanno tenuto veglie a Rieti, Milano, Brescia, Forlì, La Spezia, Bolzano, Parma. Oggi pomeriggio l’appuntamento è a Verona alle ore 17.30 in piazza Bra.