Monsignor Francesco Follo, osservatore permanente della Santa Sede presso l’UNESCO a Parigi, offre oggi la seguente lettura patristica per la II Domenica di Avvento 2014.
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Origene, sacerdote
In Evang. Luc., 21, 2, 2-7)
Il Verbo di Dio accolto dal cuore umano
Un tempo “ la parola di Dio veniva rivolta a Geremia, figlio di Elchia, membro della famiglia sacerdotale ” (Ger 1,1), all’epoca di questo o di quell’altro re di Giuda; mentre ora «a Giovanni figlio di Zaccaria che si rivolge la parola di Dio», quella parola che non era mai stata rivolta ai profeti «nel deserto». Ma siccome «i figli della donna abbandonata» avrebbero dovuto abbracciare la fede «in numero maggiore dei figli della donna sposata» (cf. Gal 4,27; Is 54,1), è per questa ragione che «la parola di Dio fu rivolta a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto».
Osserva nello stesso tempo che il significato è più forte se si intende «deserto» nel senso spirituale, e non in quello letterale puro e semplice. Infatti colui che predica «nel deserto» spreca la sua voce invano, in quanto non c’è nessuno che lo sente parlare. Il precursore di Cristo, “ la voce di colui che grida nel deserto “, predica dunque nel deserto dell’anima che non ha pace. E non solo allora, ma anche oggi “ è una lampada ardente e brillante ” (Gv 5,35), che viene per prima “ e annunzia il battesimo della penitenza per la remissione dei peccati “. Poi viene “ la luce vera ” (Gv 1,9), quando la lampada stessa dice: “ è necessario che egli cresca e io diminuisca ” (Gv 3,30). La parola di Dio è proferita dunque “ nel deserto, e si diffonde in tutta la regione circostante il Giordano “. Quali altri luoghi avrebbe dovuto infatti percorrere il Battista, se non i dintorni del Giordano, per spingere al lavacro dell’acqua tutti coloro che volevano fare penitenza?…
Troviamo nel profeta Isaia il passo dell’Antico Testamento or ora citato: “ Voce di colui che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri ” (Is 40,3). Il Signore vuol trovare in voi una strada per poter entrare nelle vostre anime e compiere il suo viaggio: preparate dunque per lui la strada di cui sta scritto: «raddrizzate i suoi sentieri». «Voce di colui che grida nel deserto». C’è dunque una voce che grida: “ Preparate la via “. Dapprima infatti è la voce che giunge alle orecchie; poi, dopo la voce, o meglio insieme con la voce, è la parola che penetra nell’udito. E’ in questo senso che Giovanni ha annunziato il Cristo.
Vediamo dunque ciò che annunzia la voce a proposito della parola. Essa dice: «Preparate la via al Signore». Quale strada dobbiamo noi preparare al Signore? Si tratta di una strada materiale? La parola di Dio può forse seguire una simile strada? O non bisogna invece preparare al Signore una via interiore, e disporre nel nostro cuore delle strade dritte e spianate? E’ attraverso questa via che è entrato il Verbo di Dio, che prende il suo posto nel cuore umano capace di accoglierlo.
Grande è il cuore dell’uomo, spazioso, capace, sempre che sia puro. Vuoi conoscere la sua grandezza e la sua ampiezza? Osserva l’estensione delle conoscenze divine che esso contiene. E’ esso che dice: “Egli mi ha dato una vera conoscenza di ciò che è; egli mi ha fatto conoscere la struttura del mondo, le proprietà degli elementi, l’inizio, la fine e lo svolgersi dei tempi, il cambiamento delle stagioni, la successione dei mesi, il ciclo degli anni, la posizione degli astri, la natura degli animali, la furia delle belve, la violenza degli spiriti e i pensieri degli uomini, le varietà degli alberi e la potenza delle radici” (Sap 7,17-20). Vedi dunque che non è affatto piccolo il cuore dell’uomo che abbraccia tutte queste cose. Devi intendere questa grandezza, non secondo le sue dimensioni fisiche, ma secondo la potenza del suo pensiero, che è capace di abbracciare la conoscenza di tante verità.
Ma per portare gli uomini semplici a riconoscere la grandezza del cuore umano, prenderò qualche esempio dalla vita di tutti i giorni. Per quanto numerose siano le città che abbiamo visitato, noi le conserviamo tutte nel nostro spirito; le loro caratteristiche, la posizione delle piazze, delle mura, degli edifici restano nel nostro cuore. Conserviamo la strada che abbiamo percorso, disegnata e tracciata nella nostra memoria; serbiamo, chiuso nel nostro silenzioso pensiero, il mare che abbiamo attraversato. Come vi ho detto, non è piccolo il cuore dell’uomo se può contenere tanto. E se non è piccolo, dato che contiene tante cose, si può benissimo in esso preparare il cammino del Signore, e tracciare un dritto sentiero in modo che il Verbo e la Sapienza di Dio possano entrarvi.
Preparate una strada al Signore osservando una condotta onesta, spianate i sentieri con opere degne, in modo che il Verbo di Dio cammini in voi senza incontrare ostacoli e vi dia la conoscenza dei suoi misteri e del suo avvento, egli “cui appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen” (1Pt 4,11).