A far due passi con noi, c’era una persona che raccontava il momento di vita spirituale che stava faticosamente attraversando.
Era tutto un piagnucolare su se stesso: la fatica a sopportare la moglie; la fatica a perdonare; l’incapacità di perseverare nei suoi buoni propositi; non riuscire ad avere pensieri di pace.
Affranto per le frequenti cadute, era al limite della depressione per il continuo corrucciarsi sui tanti aspetti e momenti negativi della sua vita…
Grazie a Dio, siamo passati assieme a lui, per un parco giochi e ci siamo seduti su una panchina di fronte a un bimbo che sorrideva a tutti, era la felicità in persona.
Era proprio contento di sé, senza problemi, perché tutto ciò che faceva lo faceva guardando la mamma; si spostava da un posto ad un altro, intraprendeva un gioco o un altro, sempre tenendo per mano la mamma o standole in braccio.
Lui non lo sapeva, eppure ci era maestro. Non occorreva ascoltare le sue parole, non ne diceva una, bastava osservare il suo comportamento. Nulla faceva se prima non chiamava in continuazione la mamma. Senza la mamma il bambino non fa nulla; altrimenti non sarebbe bambino; senza la mamma non può essere sereno.
L’amico piagnucolone ha percepito che può essere sereno, spensierato e contento solo quando la finirà di presumere sulle sue forze. Riuscirà a vivere il miracolo della vita cristiana appena permetterà che Dio faccia da Dio nella sua vita.
Ciao da p. Andrea
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