Il banchetto del Regno

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Vangelo

Mt 15,29-37

Lettura

Oggi la Liturgia ci propone un brano, tratto dal capitolo 15 del Vangelo secondo Matteo, che mette in sequenza due episodi apparentemente scollegati fra loro: la guarigione di molti malati (vv. 30-31) e la seconda moltiplicazione dei pani (vv. 32-37). In realtà, Matteo crea volutamente un collegamento fra queste due narrazioni, che sono entrambe il segno della realizzazione delle profezie messianiche: Gesù è il Messia promesso, che guarisce zoppi, muti, ciechi e sordi (cfr. Is 35,5-6) e che allestisce sul monte un ricco banchetto con cui saziare la fame del suo popolo (cfr. Is 25,6).

Meditazione

Leggendo l’inizio di questo racconto evangelico (v. 29), è immediato cogliere la somiglianza con quanto lo stesso evangelista Matteo aveva detto all’inizio del capitolo 5: Gesù si trova presso il mare di Galilea, sale su un monte e si mette a sedere. È l’ambientazione che apre il cosiddetto “discorso della montagna” (Mt 5-7), in cui Gesù proclama le Beatitudini e parla ai suoi discepoli del Regno dei cieli. Ora, nel capitolo 15, Gesù si trova nuovamente presso il mare di Galilea, e di nuovo sale sul monte e si mette a sedere: assume cioè di nuovo l’atteggiamento del maestro che, questa volta, non insegna con le parole, ma con i gesti. È la folla l’unica a parlare, lodando il Dio di Israele, piena di stupore per i prodigi operati da Gesù. Lo stesso stupore che aveva preso le folle all’udire l’insegnamento di Gesù al termine del discorso della montagna (v. 7,28). Lì Gesù aveva proclamato beati i poveri, gli afflitti, gli affamati, ora Gesù si trova di fronte una folla stanca e affamata, che lo segue da tre giorni, e ne prova compassione; lì Gesù aveva annunciato che «di essi è il Regno dei cieli», ora Gesù allestisce per questa folla il banchetto del Regno: realizzando la profezia messianica di Isaìa 25 (prima lettura di oggi), Gesù prepara, «su questo monte, un banchetto per tutti i popoli». L’evangelista Matteo ce ne offre una chiara interpretazione in chiave eucaristica: Gesù prese i pani, rese grazie, li spezzò, li diede ai suoi discepoli, e i discepoli alla folla (v. 36). Ogni volta che la Chiesa celebra l’Eucaristia, riceve dal Signore l’abbondanza dei doni del banchetto messianico, dove tutti mangiano a sazietà e portano via sette sporte piene, per non venir meno lungo il cammino verso il banchetto finale nel cielo.

Preghiera

O Signore, «tu prepari davanti a me una mensa sotto gli occhi dei miei nemici» (Sal 23,5): continua a moltiplicare anche oggi per la Chiesa il pane della Parola e dell’Eucaristia, perché con la forza di quel cibo possa riprendere con fiducia e con gioia il cammino per annunciare il tuo Vangelo.

Agire

Mettendomi a tavola, ricorderò che non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

Meditazione a cura di monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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