Il patto è siglato: in sei anni l’orrore della schiavitù umana verrà estirpato da questo mondo. Ad impegnarsi in questa ardua ma non impossibile missione sono i rappresentanti di tutte le religioni del mondo, i quali, ‘arruolati’ da Papa Francesco, hanno firmato stamane una Dichiarazione comune in cui hanno messo nero su bianco la propria volontà di combattere senza sosta questo crimine.
La cerimonia della firma si è svolta questa mattina nella Casa Pio V, in Vaticano, sede della Pontificia Accademia delle Scienze. Lo spettacolo che si presentava davanti agli occhi era un turbine variopinto di vescovi, arcivescovi, cardinali, rabbini, imam, maestri zen, sceicchi, patriarchi, presenti, ognuno con i propri abiti, le proprie tradizioni e fedi, per vivere questo momento senza precedenti nella storia.
Tra tutti spiccava Papa Francesco, che, prima della lettura della Dichiarazione, ha pronunciato un appassionato discorso per rimarcare l’urgenza di un’azione concreta e “trasversale” contro il “flagello” della tratta di esseri umani.
“Lo sfruttamento fisico, economico, sessuale e psicologico di uomini e donne, bambini e bambine attualmente incatena decine di milioni di persone alla disumanità e all’umiliazione”, ha denunciato il Pontefice. “Ogni essere umano – uomo, donna, bambino, bambina – è immagine di Dio; Dio è amore e libertà, che si dona nelle relazioni interpersonali; quindi ogni essere umano è una persona libera, destinata a esistere per il bene degli altri, in uguaglianza e fraternità”.
“Ogni persona e tutte le persone sono uguali – ha proseguito il Santo Padre – e si deve riconoscere loro la stessa libertà e la stessa dignità”. Pertanto, “qualsiasi relazione discriminante che non rispetta la convinzione fondamentale che l’altro è come me stesso costituisce un delitto, e tante volte un delitto aberrante”.
Anzi, ogni forma di schiavitù moderna “è un crimine di ‘lesa umanità’” – ha rimarcato Bergoglio – che spesso miete vittime “tra i più poveri e i più vulnerabili dei nostri fratelli e sorelle”.
Il Papa ha voluto far risuonare in Vaticano la voce di costoro, “che stanno chiamando all’azione le nostre comunità”. Perché “malgrado i grandi sforzi di molti, la schiavitù moderna continua ad essere un flagello atroce che è presente, su larga scala, in tutto il mondo”.
Ed è presente sotto varie e subdole forme, come ad esempio il turismo, oppure mascherandosi “dietro apparenti abitudini accettate” e socialmente condivise che in realtà avvelenano l’umanità attraverso prostituzione, lavoro schiavo, forzato, mutilazione, vendita di organi, consumo di droga, sfruttamento minorile.
Questi pericoli, ha inoltre evidenziato Papa Francesco, si nascondono “dietro porte chiuse, in luoghi particolari, nelle strade, nelle automobili, nelle fabbriche, nelle campagne, nei pescherecci e in molte altre parti”. In città come nei villaggi, “nei centri di accoglienza delle nazioni più ricche e di quelle più povere del mondo”. E la cosa peggiore – ha aggiunto il Santo Padre – “è che questa situazione, disgraziatamente, si aggrava ogni giorno di più”.
Allora, “sostenuti dagli ideali della nostra confessione di fede e dai nostri valori umani condivisi, tutti possiamo e dobbiamo innalzare lo stendardo dei valori spirituali, gli sforzi comuni, la visione liberatrice così da sradicare la schiavitù dal nostro pianeta”, ha rimarcato Bergoglio.
E ha pregato il Signore di donare la grazia “di convertire noi stessi nel prossimo di ogni persona, senza eccezioni, offrendo aiuto attivamente e sempre a coloro che incontriamo sulla nostra strada”. Si tratti di “un anziano abbandonato da tutti”, di un “lavoratore ingiustamente schiavizzato e disprezzato”, di un rifugiato catturato “dai lacci della malavita” o di una giovane “che cammina per le strade del mondo vittima del commercio sessuale”.
“Tutti – ha concluso il Vescovo di Roma – siamo riflesso dell’immagine di Dio e siamo convinti che non possiamo tollerare che l’immagine del Dio vivo sia soggetta alla tratta più aberrante”.
Le parole del Papa sono poi riecheggiate nel documento, letto al termine dell’incontro. “Noi firmatari – recita il testo – siamo oggi qui riuniti per un’iniziativa storica volta ad ispirare azioni spirituali e pratiche da parte di tutte le religioni del mondo e delle persone di buona volontà per eliminare per sempre la schiavitù moderna entro il 2020”.
“Agli occhi di Dio (il Grande Imam di Al Azhar usa la parola “religioni” nda), ogni essere umano, ragazza o ragazzo, donna o uomo, è una persona libera, destinata a esistere per il bene di ognuno in eguaglianza e fraternità”. Quindi, si rimarca nel documento, “le diverse forme di schiavitù moderna, come la tratta degli esseri umani, il lavoro forzato e la prostituzione, il traffico di organi e qualsiasi altra pratica contraria ai concetti fondamentali di uguaglianza, libertà e pari dignità di ogni essere umano, deve essere considerata crimine contro l’umanità”.
Padre Federico Lombardi ha poi raccolto le diverse firme, mostrando infine con evidente soddisfazione la copia della Dichiarazione ai presenti, i quali lo hanno accolto con applausi fragorosi.
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La Dichiarazione congiunta dei Leader religiosi contro la schiavitù moderna ha avuto i seguenti firmatari:
– Chiesa Cattolica: Papa Francesco;
– Religione induista: Sua Santità Mata Amritanandamayi (Amma);
– Religione buddista: il Maestro Zen Thich Nhat Hanh (Thay), rappresentato dalla Venerabile bhikkhuni Thich Nu Chan Khong;
– Religione buddista: il Venerabile Datuk K Sri Dhammaratana, Sommo Sacerdote della Malesia;
– Religione ebraica: il Rabbino Abraham Skorka e il Rabbino Capo David Rosen, KSG, CBE;
– Chiesa ortodossa: Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo, rappresentato da Sua Eminenza Emmanuel, Metropolita di Francia;
– Religione musulmana: Mohamed Ahmed El-Tayeb, Grande Imam di Al-Azhar, rappresentato dal Dr. Abbas Abdalla Abbas Soliman, Sottosegretario di Stato di Al Azhar Alsharif;
– Religione musulmana: il Grande Ayatollah Mohammad Taqi al-Modarresi;
– Religione musulmana: il Grande Ayatollah Sheikh Basheer Hussain al Najafi. rappresentato dallo Sceicco Naziyah Razzaq Jaafar, Consigliere Speciale del Grande Ayatollah;
– Religione musulmana: lo Sceicco Omar Abboud
– Chiesa anglicana: Sua Grazia Justin Welby, Arcivescovo di Canterbury.