La risposta di padre Lombardi sul caso del "Team Bergoglio"

Un libro inglese afferma che quattro cardinali pianificarono l’elezione dell’attuale Pontefice dopo essersi assicurati il suo consenso. Il portavoce vaticano smentisce, l’autore del libro precisa

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Circola in questi giorni la notizia che in un libro di recente pubblicazione su Papa Francesco, scritto da Austen Ivereigh, dal titolo: “The Great Reformer. Francis and the Making of a Radical Pope” – uscito in italiano per Mondadori: “Tempo di misericordia. Vita di Jorge Mario Bergoglio” – si afferma che nei giorni precedenti il Conclave un gruppo di quattro cardinali (già ribattezzato il “Team Bergoglio”), per l’esattezza Murphy O’Connor, Kasper, Daneels e Lehmann, si “assicurarono il consenso” dell’allora arcivescovo di Buenos Aires ad una sua eventuale elezione, e poi “si misero al lavoro” con una campagna per la promozione della sua elezione.

Un comportamento che potrebbe creare problemi canonici, dal momento che l’art. 81 della “Universi Dominici Gregis” – il documento che stabilisce le regole del Conclave – afferma: “I Cardinali elettori si astengano, inoltre, da ogni forma di patteggiamenti, accordi, promesse od altri impegni di qualsiasi genere, che li possano costringere a dare o a negare il voto ad uno o ad alcuni. Se ciò in realtà fosse fatto, sia pure sotto giuramento, decreto che tale impegno sia nullo e invalido e che nessuno sia tenuto ad osservarlo; e fin d’ora commino la scomunica latae sententiae ai trasgressori di tale divieto”.  

Sulla notizia di questo fantomatico team che avrebbe pianificato l’elezione al Soglio pontificio dell’attuale Papa Francesco è prontamente intervenuto padre Federico Lombardi. Interpellato dal sito Il Sismografo, il direttore della Sala Stampa vaticana ha affermato: “Posso dichiarare che tutti e quattro i cardinali nominati negano esplicitamente questa descrizione dei fatti, sia per quanto riguarda la richiesta di un consenso previo da parte del cardinale Bergoglio, sia per quanto riguarda la conduzione di una campagna per la sua elezione, e desiderano che si sappia che sono stupiti e contrariati per quanto pubblicato”.  

Una precisazione è giunta anche dallo stesso autore, Austen Ivereigh, personaggio di spicco nel cattolicesimo anglosassone e per un periodo responsabile stampa del card. O’Connor, il quale sul suo account Twitter ha pubblicato un post che solleva Bergoglio da ogni responsabilità sulla vicenda.

“The conclave chapter, read as a whole, makes absolutely clear JMB (Jorge Mario Bergoglio) did nothing at all to cooperate in his election. #TheGreatReformer”, ha twittato Ivereigh. In italiano: “Il capitolo sul Conclave, letto nella sua interezza, rende assolutamente chiaro che JMB non fece assolutamente nulla per cooperare nella sua elezione”.   

Inoltre l’autore ha sottolineato che il passaggio nel libro “si assicurarono il suo assenso”, si sarebbe dovuto tradurre in “credevano che non si sarebbe opposto alla sua elezione”. La correzione apparirà nelle future edizioni di “The Great Reformer”.</p>

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ZENIT Staff

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