Vangelo

Lc 10,21-24

Lettura

Il capitolo 10 del Vangelo di Luca si apre con l’invio in missione di settantadue discepoli, ai quali Gesù affida il compito di precederlo nelle città dove stava per recarsi a portare l’annuncio del regno Regno (vv. 1-16). I settantadue ritornano pieni di gioia per le meraviglie compiute in nome di Gesù, ed egli gioisce con loro, esultando nello Spirito santo Santo e lodando il Padre perché ha rivelato ai piccoli i misteri che ai dotti e ai sapienti non è dato conoscere. Poi, in disparte, chiama beati i discepoli, perché hanno visto e udito ciò che molti profeti e re avrebbero desiderato vedere e udire.

Meditazione

L’evangelista Luca, in un solo versetto, ci offre una splendida immagine della santissima Trinità, ritraendo l’amoroso movimento di relazione di Gesù che, mosso all’esultanza dallo Spirito Santo, si slancia verso il Padre in un impeto di lode e di gratitudine. Il motivo di tanta gioia è la constatazione di come il Padre abbia scelto i piccoli come destinatari della rivelazione. Il tema della rivelazione risulta infatti centrale in questo brano, e le parole di Gesù, che dice al Padre «così a te è piaciuto (placuit)» (v. 21), rinviano inevitabilmente proprio alla costituzione conciliare sulla Divina Rivelazione Dei Verbum: «Piacque (placuit) a Dio nella sua bontà e sapienza rivelare se stesso e manifestare il mistero della sua volontà» (DV 2). E qual è questo mistero, «queste cose» tenute nascoste ai sapienti e ai dotti e rivelate ai piccoli? Se ci riferiamo al contesto del nostro brano evangelico, al versetto immediatamente precedente l’inizio di questa lettura liturgica, scopriamo che Gesù esulta di gioia subito dopo aver detto ai suoi: «rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli» (v. 20). L’iscrizione del nome è un’immagine giuridica che indica l’acquisizione del diritto di cittadinanza, dunque indica l’inserimento degli eletti nella comunità dei cieli, cioè nella vita di Dio. È questo, dunque, il mistero della volontà del Padre rivelato ai piccoli: che «gli uomini, per mezzo di Cristo, hanno accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura» (DV 2). I piccoli sono stati scelti per entrare a far parte della relazione trinitaria: per mezzo di Gesù Cristo sono stati invitati e ammessi, nello Spirito Santo, alla piena comunione con il Padre. Questa rivelazione è fonte di grande gioia.

Preghiera

«Signore, non si esalta il mio cuore, né i miei occhi guardano in alto; non vado cercando cose grandi, né meraviglie più alte di me. Io invece resto quieto e sereno come un bimbo svezzato in braccio a sua madre; come un bimbo svezzato è in me l’anima mia» (Sal 131,1-2).

Agire

Ricorderò con gioia il giorno del mio battesimo, quando il mio nome fu scritto nel libro dei battezzati e in cielo.

Meditazione a cura di monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it