Lettura

Prosegue il discorso della Montagna. Dopo aver chiarito di non essere venuto ad abolire nulla delle Sacre Scritture, neppure il segno più piccolo, Gesù spiega in che modo dare pieno compimento alla Legge e ai Profeti, come superare gli Scribi e i Farisei, attentissimi e scrupolosi, ma anche sottili calcolatori nell’interpretazione dei precetti. 

Meditazione

Gesù spiega anzitutto, poche righe prima di questo brano, chi è grande nel Regno dei cieli: colui che è aperto ad accogliere, osservare e insegnare tutto il messaggio delle Scritture, con animo grande. Chi invece comincia a fare distinzioni e a giustificare trasgressioni che sembrano minime, diventa anche lui di animo piccolo e gretto, perché calcolatore interessato di fronte alla Parola di Dio. È l’apertura di cuore e di mente che permette di dare compimento alla Legge e ai Profeti con piena disponibilità alla Parola di Dio, alla sua volontà, senza calcoli umani che rinchiudono il rapporto con Dio nelle piccole misure della mente umana. Questa è la condizione per comprendere la novità portata da Gesù, espressa nel «ma io vi dico», ripetuto come un ritornello man mano che vengono passati in rassegna i comandamenti del decalogo. Gesù interviene sul terzo comandamento (cfr. Mt 12,1-14); sul quarto interviene nella discussione coi Farisei (cfr. Mc 7,10-13). Qui abbiamo il quinto comandamento: non basta evitare l’aggressione esterna contro il fratello, ma per osservare in pienezza il comandamento va evitata anche l’aggressione fatta di parole, di odio, di disprezzo. Comprendiamo meglio cosa significa che Gesù è venuto a dare pieno compimento, cosa significa una giustizia superiore a quella di scribi e farisei. Il comandamento è parola di Dio e deve penetrare nel profondo del cuore, guidare tutta la vita del credente. Diversamente, il culto diventa falso e abominevole di fronte a Dio. Anche la parabola seguente dei due avversari che vanno dal giudice aiuta a comprendere il senso della giustizia più grande: davanti al giudice vi sarà un vincitore e un vinto, con odio accresciuto; se invece trovano un accordo, abbiamo due vincitori, non più nemici tra di loro. 

Preghiera

Ti prego, o Signore, con le parole del Salmo 139: «Tu mi scruti e mi conosci», vedi tutti i miei pensieri e sentimenti… Che io non illuda mai me stesso cercando di nascondermi davanti a te… liberami da ogni ipocrisia… elimina ogni traccia di odio dal mio cuore. 

Agire

Cerco un gesto di riconciliazione prima di andare in chiesa per la santa Messa o per la preghiera. 

Meditazione del giorno a cura di monsignorArrigo Miglio, arcivescovo di Cagliaritratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it