Amare il prossimo permette a Dio di curarsi personalmente di te e della tua santità. L’ho imparato da questo episodio.
“Mamma – propone Vannino – oggi è la tua festa; ci penso io a mettere in ordine la mia stanza.” E la prega di lasciarlo solo almeno per due ore.
Si chiude nella sua camera per la grande operazione-regalo. Ce la mette proprio tutta. Passate le due ore, la mamma bussa alla porta, lo chiama e si fa aprire.
Il sorriso di compiacenza della mamma si intreccia con lo sguardo rammaricato del figlio. Com’era prevedibile, il disordine nella stanza del piccolo regnava più sovrano di prima. Vannino è cosciente di non essere riuscito a portare a termine l’impresa e chiede alla mamma altre due ore di tempo.
A questo punto la mamma lo prende in braccio, gli fa capire che il regalo è già completo e gradito, ma “è ancor migliore se tu lasci la tua stanza e vai a giocare con tuo fratello”. – “Ma…l’ordine nella mia camera?” – “Preferisco che tu vada a giocare con tuo fratello che ti aspetta; alla tua stanza ci penso io”.
Ogni volta che penso e mi preoccupo della mia perfezione, rischio di essere inconcludente e di perdere tempo.
Dio preferisce che io stia a “giocare” con mio fratello; vuole che prima di tutto il mio rapporto con il mio prossimo sia sereno. Ci pensa lui a ordinare e arricchire la mia anima.
Ciao da p. Andrea
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