Lettura

Al termine del discorso della montagna, Gesù indica ancora una volta la via per una giustizia (religione) superiore a quella di scribi e farisei. In particolare qui abbiamo la contrapposizione tra chi dice soltanto «Signore, Signore» e chi fa la volontà del Padre. 

Meditazione

Il tema della contrapposizione tra chi ha sempre il Nome del Signore sulle labbra ma non compie le opere del Signore e chi invece agisce concretamente, magari nel nascondimento, è ben presente sia nei Profeti che nei Salmi. Un giorno, Gesù raccontò la parabola dei due figli che il Padre vuole mandare a lavorare nella vigna (Mt 21,28-30): uno dice “Sì, Signore”, ma non va. L’altro sbuffa, però ci va. Gesù non contrappone solo una religione di facciata e ipocrita a quella autentica: indica un cammino che è anzitutto concreto: fare le opere della giustizia. Questa caratteristica è già presente nella prima Alleanza (cfr. Es 24): «tutto quello che il Signore ha detto noi lo faremo». Verso la conclusione del discorso della montagna, Gesù presenta quella che è stata definita la regola aurea: «tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti èla Leggee i Profeti» (Mt 7,12). È importante  notare come anche in questo caso, Gesù non inventa una regola di vita ma la porta a pieno compimento, traducendola dalla forma negativa a quella positiva (cfr. Tob 4,15: «non fare a nessuno ciò che non piace a te»). Non è un semplice cambiamento formale, ma un vero e proprio capovolgimento di prospettiva: dal limitarsi a non fare il male si passa all’invito a fare tutto il bene che si vorrebbe a nostra volta ricevere. La differenza è forte. Infine, abbiamo l’immagine della casa sulla roccia, costruita, cioè, sulla Parola di Gesù. In tutto il discorso della montagna è risuonata più volte l’espressione «ma io vi dico»: l’insegnamento di Gesù guida il discepolo a vivere ogni Parola di Dio non solo esteriormente, come un castello di carta, ma nel profondo del cuore come fondamento di ogni momento della vita. 

Preghiera

«La tua Parola è stabile per sempre. Meravigliosi sono i tuoi insegnamenti: per questo li custodisco. La rivelazione delle tue parole illumina, dona intelligenza ai semplici”. O Signore, non ti chiedo di risparmiarci gli uragani ma di affrontarli con la sicurezza che viene dalla tua Parola, come hai fatto sulla barca di Pietro durante la tempesta sul lago» (dal Sal 119). 

Agire

Oggi rinuncio ad un’attività che mi dà più visibilità per compiere invece un’azione caritativa nascosta.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliaritratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it