I falsi profeti

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Lo sguardo di Gesù si spinge verso il futuro dei suoi discepoli e di tutta la sua Chiesa: non mancheranno mai, sia dentro che fuori la comunità cristiana, coloro che rivendicano il ruolo di profeta. Per capire se sono fedeli al suo insegnamento, Gesù invita a fare discernimento non tanto nel confronto tra i vari insegnamenti, ma anzitutto a guardare ai frutti dell’albero, cioè della vita di chi si propone come profeta. 

Meditazione

È un problema antico quello di avere criteri per distinguere i falsi profeti da quelli veri. Se ne parla al capitolo 18 del libro del Deuteronomio, dove il Signore promette al suo popolo che non mancherà mai la voce di un profeta che parli a nome di Dio. Ma fin da subito sorge il problema di come distinguere il vero profeta da quello falso: il criterio indicato è quello di essere attenti allo sviluppo degli eventi, che diranno se il profeta era mandato da Dio o no. La costituzione conciliare Dei Verbum al n. 2 ci spiega che la Rivelazione divina si realizza attraverso eventi e parole che si illuminano e confermano a vicenda. Le parole sono quelle dei profeti, che ci aiutano a cogliere il senso degli avvenimenti. È la strada seguita dal Signore sia nell’Antica che nella Nuova Alleanza. Dio si manifesta nella storia della salvezza, all’interno della storia dell’umanità, e ci chiede di essere attenti ma anche pazienti, perché la chiarezza della profezia autentica non è sempre facile e immediata da comprendere. Gesù viene spesso acclamato dalla folla come il grande profeta di cui si parla nel Deuteronomio; però, non è uno che insegna come gli altri: è venuto anzitutto per rivelare il volto del Padre nella propria vita. Perciò chi si presenterà come profeta ai suoi discepoli sarà riconosciuto dalla sua vita, dai suoi frutti, più che dai frutti che le sue parole potrebbero produrre (per esempio «fate come dicono ma non come fanno», Mt 23,3). I Profeti autentici pagano di persona, sono anzitutto riformatori di se stessi. Non sono lupi che sbranano e disperdono il gregge, ma sempre attenti costruttori di comunione. 

Preghiera

O Signore, tu hai detto “altri semina e altri raccoglie” (Gv 4) e ci hai indicato la pazienza dell’agricoltore che affida il seme alla terra e sa attendere (Mc 4): aiutaci a non perdere nessuna occasione per gettare il seme e annunciarela Parola, ma anche a saper rispettare i tuoi tempi per il Regno. 

Agire

Voglio scoprire qualche profeta autentico che non fa rumore, che vive nell’umiltà del quotidiano. 

Meditazione del giorno a cura di monsignorArrigo Miglio, arcivescovo di Cagliaritratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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