Nasce un Consiglio nazionale per i diritti delle minoranze in Pakistan

Lo ha istituito la Corte suprema dopo un procedimento a seguito di un attacco contro una chiesa cristiana. L’auspicio è ora che il governo pachistano “apra gli occhi davanti la sofferenza delle minoranze”

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La Corte Suprema del Pakistan ha battuto un colpo a favore della libertà religiosa nel Paese. Lo ha fatto istituendo il Consiglio nazionale per i diritti delle minoranze, organismo statale indipendente che agirà da osservatorio, monitorando la condizione delle minoranze etniche e religiose, e i casi di violenza e discriminazione.

Come riporta l’agenzia Fides la decisione è giunta dopo un procedimento avviato all’indomani di un attentato nella chiesa cristiana di Peshawar, a settembre 2013, che causò la morte di 81 persone e il ferimento grave di numerose altre. Il provvedimento prende posizione contro i “discorsi di odio propagati sui social media” e “contro gli abusi perpetrati sui bambini, a causa della loro fede”.

La Corte esprime inoltre rammarico poiché “le disposizioni costituzionali sulla tutela dei diritti delle minoranze non sono state rispettate in Pakistan”, pertanto ordina all’esecutivo di costituire una speciale “task force” per proteggere i luoghi di culto delle minoranze religiose.

Si tratta, secondo il laico cattolico Cecil Shane Chaudhry, direttore esecutivo della Commissione “Giustizia e pace” dei Vescovi pakistani, di una “decisione storica nella storia giudiziaria del Pakistan”, in quanto “mai nessuno finora aveva parlato così chiaramente sulla questione”. Il suo auspicio è che vi sia ora “una immediata attuazione pratica del provvedimento della Corte”.

È “una giornata storica per i cristiani e le altre minoranze religiose che da anni chiedevano ai vari governi di istituire una commissione indipendente per tutelare i propri diritti”, nota a FidesNasir Saeed, coordinatore dell’Ong CLAAS, impegnata per i cristiani in Pakistan. “Speriamo che il governo pakistano apra gli occhi di fronte alla sofferenza delle minoranze e adotti misure concrete, lasciando che le minoranze possano vivere nel paese senza timore di persecuzioni”.

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ZENIT Staff

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