Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata internazionale delle persone vedove istituita dall’Onu nel 2011. “In Italia vivono oggi circa quattro milioni e mezzo di persone vedove, il loro è quindi, anche socialmente, un ‘peso’ importante”, commenta Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari. Eppure l’attenzione a questa condizione da parte del sistema previdenziale e assicurativo è considerata dal Forum “assolutamente marginale e penalizzante”.
Belletti cita dunque un esempio: “in caso di morte di un capofamiglia che non ha ancora maturato il minimo per percepire una pensione, i contributi versati spariranno nelle casse degli enti previdenziali ed al coniuge superstite ed ai figli non rimane nulla”.
Nella campagna elettorale del 2013 il Forum ha rivolto alla politica una serie di richieste su vari temi. Nel caso delle famiglie vedove hanno proposto:
1) Cumulo dei contributi versati e non goduti;
2) tassazione separata della pensione di reversibilità;
3) esclusione della reversibilità per i figli dal limite di reddito per essere considerati a carico (limite che peraltro risulta ancora vergognosamente bloccato, dal 1997, a poco più di 2.700 euro annui).
“Sarebbero, questi, segnali di attenzione da parte dello Stato per famiglie in situazioni drammatiche”, continua Belletti. “La condizione delle vedove con figli minori rimane poi particolarmente scandalosa, perché sostanzialmente priva di sostegni adeguati alle difficoltà che emergono – rileva il presidente del Forum -. Si tratta di una condizione grave per motivi educativi, valoriali, economici, che riguarda una platea circoscritta (circa 100.000 famiglie), numericamente consistente ma non tale da impedire azioni mirate di ‘sostegno speciale’, a fronte di un evento, la perdita prematura del coniuge, che colpisce così duramente i progetti di vita e le opportunità di futuro del coniuge superstite e soprattutto dei figli rimasti orfani”.
“I ministri competenti o il premier Renzi – conclude Belletti – prendano oggi un impegno pubblico, per non rendere questa giornata l’ennesima vuota declamazione di buone intenzioni”.