Gualtiero è sempre stato un personaggio speciale, capace di fare di tutto; la sua intraprendenza era nota a tutti e, se vogliamo, sfruttata in pieno da tutti i suoi amici.
L’ho sentito l’altra sera quando è venuto a confidarsi. Mi ha raccontato che sono troppo buoni gli amici a stimarlo.
“Spesso mi accade, invece, che non ce la faccio a stare con uno o con l’altro; ciò che mi dispiace maggiormente è che quando mi assegnano uffici che mi sembrano umiliare la mia personalità, oppure mi mettono in situazioni dove non riesco a ottenere la stima che vorrei, in questi casi o scappo dal lavoro o rendo difficile il mio rapporto con chi collabora con me.
Questa mia difficoltà la vorrei superare, ma non conosco il segreto per farlo.
Mentre Gualtiero enumerava gli uffici o le persone impossibili o comunque molto difficili per la sua sensibilità…a me tornava in mente la “personalità dell’acqua”.
Mi basta osservare dalla mattina alla sera cosa fa l’acqua, a quali e quanti uffici è chiamata, in quali e quali recipienti è costretta, come è sperperata da chi non la considera, come è apprezzata là dove scarseggia.
Pulendo gli altri si sporca, correndo nel torrente si purifica; non teme questa o quella persona. Tu trattala come vuoi, gettala dove vuoi, calpestala quanto vuoi, onorala se vuoi. E’ inalterabile; non si offende per nessun gesto di disprezzo, né si esalta per alcuna attestazione di stima. Guardala in casa tua: mille recipienti e mille servizi.
L’acqua è sempre e comunque e dovunque se stessa: è sempre servizio.
La sua personalità è sempre esaltata ed esaltante: gode il primato del servizio.
Ciao da p. Andrea
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