Lettura
Terminato il tempo pasquale, la Liturgia del tempo ordinario ci offre la lettura continuata del Vangelo secondo Matteo, iniziando dal primo grande discorso o catechesi che si apre con la pagina delle Beatitudini. L’evangelista Matteo ha raccolto l’insegnamento di Gesù in cinque grandi catechesi, che costituiscono la struttura portante di tutto il suo vangelo: Discorso della Montagna (cc. 5-7), Discorso della Missione (c. 10), Discorso delle parabole del Regno (c. 13,1-53), Discorso sulla Chiesa (c. 18), Discorso sulla venuta gloriosa del Figlio dell’Uomo (c. 24).
Meditazione
Proclamazioni o annunci di beatitudine si trovano in molti testi biblici, dell’Antico e del Nuovo Testamento. Si pensi a espressioni dei Salmi tipo: “Beato chi cammina nella legge del Signore” e altre simili; o alla risposta di Gesù alla donna che proclama beata sua madre: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano” (Lc 11,28), ecc. Matteo ne ha raccolto nove e le ha poste come introduzione al discorso della montagna. La solennità dell’insegnamento di Gesù è sottolineata anche dalla cornice esterna: Gesù sul monte, come Mosè, seduto in cattedra come maestro che parla ai discepoli ma vede intorno le folle. Annuncia beatitudine e gioia, indica la via della felicità, che sarà piena e completa nel giorno della ricompensa celeste, ma già ora appartiene a coloro che si trovano nelle situazioni qui indicate. La beatitudine nasce non solo dall’attesa della ricompensa nei cieli ma già ora dal particolare rapporto che Dio ha con loro. È una gioia che va progressivamente crescendo, man mano che il Regno di Dio si manifesta e diventa più chiara la via della gioia. Con la venuta di Gesù il Regno di Dio si è manifestato in modo nuovo, si è fatto vicino come non era mai avvenuto (Mt 4,17) ed è anzitutto di fronte a lui che scoprono la beatitudine coloro che appartengono al “popolo” qui descritto: poveri e gente che non conta nulla, che può appoggiarsi solo in Dio; un pianto che può essere consolato solo da Dio; la mitezza di chi si affida alla forza di Dio; fame di giustizia, cioè del Regno di Dio; perdonare come fa Dio; cercare solo Lui, senza doppiezza e costruire il suo Regno di pace. Infine, tutti coloro che subiranno la stessa sorte dei profeti e di Gesù stesso: non può essere diverso per i suoi discepoli.
Preghiera
Quante volte, o Signore, cerchiamo gioia e felicità per altre vie, lontano da quella che tu hai percorso e tracciato per noi. Aiutaci a non lasciarci ingannare, ad essere sempre affamati del pane buono della tua Parola e del tuo Corpo.
Agire
Ho bisogno di compiere un gesto o un passo che mi avvicini allo stile della povertà evangelica.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it