Ci sono situazioni, come nel caso di Raffaella, in cui avere un bambino non è semplice, non è semplice donare questo grande regalo al mondo. Immagino Raffaella munita di speranze, di sogni e di un test di gravidanza, poi immagino anche la fatica dell’attesa, quella sensazione strana nello stomaco, come quando si sentono le farfalle nello stomaco e infine la gioia di vedere che è positivo!
Ma la gioia si trasforma in dolore quando la gravidanza si interrompe. Raffaella e suo marito non perdono la speranza e consultano dei dottori e ritentano più volte, ma ogni volta il risultato è un aborto spontaneo, ogni volta una vita mai nata, ogni volta lacrime, ogni volta i loro sogni sembrano sempre più lontani. Quando finalmente hanno la certezza di aspettare un bambino incominciano a pensare a come sarà il suo viso, come sarà il suo sorriso, come sarà coccolarlo e abbracciarlo, si pensa alla cameretta, ai vestitini e infine si pensa al nome. Tutto con amore estremo. Ma è un sogno che si spezza ogni volta.
Quando tutto quello che ho appena descritto sopra viene frantumato, rimane una cameretta vuota, dei vestitini mai indossati, e un nome che quella piccola vita mai saprà di avere. È un dolore indescrivibile e fortissimo. Finalmente sembrano aver trovato la causa di tanto dolore: si tratta di un’infezione.
Subito Raffaella comincia la cura e rimane incinta ma a causa di una perdita corre in ospedale dove gli venne comunicata l’assenza di battito. Questa volta però è diverso, Raffaella nel suo profondo sente che quel bambino è vivo, che non deve assolutamente arrendersi, è sicurissima che doveva fare qualcosa subito per dimostrare che suo figlio era vivo, questa volta la sua gravidanza sarebbe andata bene. Chiamò il suo medico di fiducia e lo raggiunse sommersa da tante emozioni ma pienamente convinta che dentro di lei era custodita una vita.
Quella visita fu l’inizio di un sogno, era realtà, sentì il battito del suo bambino ed era la musica più dolce che lei e suo marito avessero mai sentito. Potevano finalmente ricominciare a pensare ai vestitini, alla cameretta, al nome, alla vita insieme a quel bambino che tanto era atteso. Naturalmente non si tratta di una favola, per cui non si può nascondere che il resto della gravidanza non fu facile. Nonostante le difficoltà, oggi, grazie alla sua forza Raffaella è mamma, e con suo marito, può abbracciare la bambina e innamorarsi ogni giorno di lei.
Fonte: giovaniprolife.it